Prove Invalsi: un rinvio farebbe bene allo sciopero

Per molti insegnanti della scuola primaria c’è un dilemma: scioperare il 5 maggio senza considerare la concomitante prova Invalsi per la quale, in molti casi, c’è stata anche una lunga preparazione in classe oppure ignorare lo sciopero e privilegiare lo svolgimento delle prove? Astenersi dal lavoro (e dalle prove) o ignorare lo sciopero?

Se le prove verranno effettuate, comunque, nel giorno dello sciopero, il risultato ne verrebbe sicuramente alterato a causa della difforme partecipazione sul territorio e nelle classi a diversa gestione (statale e paritaria). Non è certamente una scelta facile, per quale, con senso di responsabilità migliaia di insegnanti si troveranno nei prossimi giorni a dover decidere.

Se le date dello sciopero e dello svolgimento delle prove Invalsi fossero state diverse, la coscienza sindacale e quella professionale dei docenti non sarebbero andate in crisi.

Perché, quindi, non spostare di un giorno o due le prove? Ne trarrebbe beneficio sia lo sciopero, che potrebbe avere maggiori adesioni da parte di molti docenti liberati dal peso di una opzione difficile, sia la somministrazione delle prove, che vedrebbe una partecipazione generalizzata delle classi seconde e quinte della scuola primaria statale e paritaria.

Data per scontata una reazione negativa dei Cobas che hanno puntato soprattutto sullo sciopero contro le prove anziché sulla opposizione al ddl C. 2994, i sindacati rappresentativi dovrebbero apprezzare un eventuale rinvio, anche se sorprende la dichiarazione del segretario della Flc-Cgil che ha parlato di non modificabilità delle date delle prove…