Prova scritta del concorso. Accolte in parte le proposte del CSPI

Un mese fa il CSPI nell’esprimere il parere sulle documentazioni relative al concorso, aveva proposto, tra l’altro, che, riguardo ai due quesiti della prova scritta relativi alla lingua straniera ne fosse ridotta l’incidenza rispetto agli altri sei quesiti e il numero fosse ridotto da due a uno solo.

Ricordiamo che nel testo iniziale, sottoposto a parere, per ciascuna risposta (comprese quelle di lingua straniera) era prevista l’attribuzione da 0 a 5 punti.

Nel decreto ministeriale finale (DM 95/2016) non è stata accolta la proposta di ridurre a uno solo i quesiti di lingua straniera, ma, tuttavia, per i due quesiti previsti è stata ridotta l’incidenza in due modi. Innanzitutto il punteggio attribuibile a ciascuno non sarà per un massimo di 5 punti, ma di 3,5. Inoltre i quesiti saranno a risposta chiusa strutturati ciascuno su cinque domande formulate da esperti di lingua madre.

Ovviamente, per confermare il punteggio massimo attribuibile (40 punti complessivi per gli otto quesiti), è stato necessario aumentare di ½ punto i punteggi attribuibili a ciascuna delle risposte dei sei quesiti aperti, portandoli a 5,5 punti.

In questo modo, come aveva auspicato il CSPI, diminuirà l’incidenza delle prove di lingua. Nell’ipotesi estrema che il candidato non riesca a cumulare nemmeno un punto dei 7 (3,5+3,5) a disposizione per la lingua straniera, può giocarsi l’ammissione all’orale rispondendo bene agli altri sei quesiti a risposta aperta, purché riesca a raggiungere il punteggio complessivo di 28 su 40.

Insomma, anche se forse non è la soluzione preferita dal ministro Giannini, che ha puntato molto sulle competenze dei candidati in lingua straniera, potrebbero essere ammessi alla prova orale anche candidati incompetenti in lingua straniera.