Prof taglia ciocca di capelli a studentessa iraniana: ‘Non ti sembra giusto sostenere la lotta delle donne nel tuo Paese?’

Affronta in classe il tema delle proteste in Iran che vanno avanti da giorni dopo l’uccisione di Mahsa Amini, 22 anni, entrata viva e uscita cadavere dopo essere stata fermata dalla polizia morale per non aver indossato correttamente il velo. Poi il docente si è rivolto ad una studentessa iraniana e le ha chiesto: “Non ti sembra giusto sostenere la lotta delle donne nel tuo Paese?” è le ha tagliato una ciocca di capelli con una forbice. E’ successo al Liceo di scienze umane Leonardo Da Vinci di Roma, secondo quanto riporta La Repubblica. La dirigente scolastica, Irene de Angelis Curtis, avrebbe già fatto partire un provvedimento disciplinare nei confronti del professore. E già montano le polemiche. La Rete degli studenti parla di “abuso di potere”.

 

Il gesto arbitrario del docente è lesivo della dignità e della libertà della studentessa, che è stata obbligata, suo malgrado, a vedersi tagliare una ciocca di capelli dall’insegnante che voleva costringerla a esprimere solidarietà alle donne del suo Paese di origine. Lo condanniamo perché ha privato la ragazza della sua indipendenza di pensiero e di azione, oltre ad averla esposta anche al pubblico ludibrio in classe. Alla violenza non si risponde con altrettanta violenza“, commentano Daniele Parrucci, consigliere delegato alle Scuole Città metropolitana di Roma e Tiziana Biolghini, consigliera delegata Pari opportunità, Politica sociale, Cultura, Città metropolitana di Roma.

«Quanto accaduto è gravissimo, i docenti devono tutelare la parità di condizioni tra tutti gli studenti, compiere un gesto del genere è molto grave. La scuola è aperta, laica, deve rispettare i principi di uguaglianza e parità. Sottolineare una differenza culturale è da contrastare in tutti i modi. La ragazza ha visto lesa la sua dignità che dovrebbe essere tutelata, ed è stata danneggiata”, sottolinea Cristina Costarelli, preside del Liceo Newton e presidente Anp Lazio. 

Oggi – dicono i ragazzi – gli studenti hanno diritti e dignità riconosciuti da leggi e statuti. Non possiamo tollerare che si usi violenza su una studentessa e si rimanga impuniti”. Sulla stessa linea l’assessore alla Scuola del Comune di Roma, Claudia Pratelli. “Il taglio di una ciocca di capelli della ragazza, agito contro la volontà della stessa, in nome di una presunta intenzione di stimolare solidarietà alle donne iraniane – osserva – va esattamente nella direzione contraria all’affermazione della libertà e della autodeterminazione. Gli accertamenti sono doverosi e necessari, così come i provvedimenti conseguenti. Il rispetto dei ragazzi e delle ragazze, dei loro corpi, della loro libertà è alla base dei processi educativi”.

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