Primo decreto attuativo/2: i contenuti del contrasto
Quali gli ostacoli per un parere positivo? Le Regioni contestano, come anticipato da TuttoscuolaNEWS (v. n. 127 del 24 novembre), il mancato passaggio in Conferenza del piano finanziario, le indicazioni nazionali per i piani personalizzati (allegati da A a D) che invaderebbero le competenze delle Regioni, la figura del tutor e la blindatura del numero delle ore che avrebbe a disposizione che comprimerebbe l’autonomia delle istituzioni scolastiche. I Comuni denunciano invece l’intero impianto finanziario della legge e, in particolare, la mancata previsione delle risorse per finanziare i costi aggiuntivi che graveranno sugli enti locali. Hanno chiesto di mantenere e di ampliare l’esperienza, giudicata positiva, degli istituti comprensivi e di assicurare la dotazione organica necessaria per garantire la presenza degli insegnanti durante la mensa ed un tempo scuola di 40 ore settimanali. Su questo il ministero non dovrebbe faticare ad accogliere la richiesta, visto che coincide con quanto affermato dal ministro alle commissioni parlamentari e puntualizzato nel commento allo schema di decreto apparso sul sito del ministero. A questo punto i soggetti in campo, il MIUR da una parte, le Regioni egli enti locali dall’altra, hanno tempo fino al 10 per individuare soluzioni condivise.
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