Presidio dei precari al Miur: no a concorso-beffa

Dal 4 settembre a Roma, davanti al ministero dell’Istruzione, è presente un presidio a oltranza di insegnanti precari per protestare contro il concorso a cattedre annunciato dal ministro dell’Istruzione Francesco Profumo. Un concorso che anche per il senatore della Lega Mario Pittoni sa di “operazione mediatica; giusto per poter affermare che il Governo riavvia il sistema dei concorsi“, ha detto Pittoni annunciando la sua partecipazione al presidio.

Secondo l’associazione sindacale Anief, la “rabbia dei precari della scuola per la decisione del Miur di bandire un concorso pubblico, davvero ingiusto e illusorio, è già altissima. Ad esprimerla sono stati oggi in centinaia davanti al Ministero dell’Istruzione, dove, sotto la pioggia scrosciante,

hanno denunciato il lato tragicomico di una procedura selettiva che li vorrebbe nuovamente valutati all’esercizio di una professione che svolgono da anni”.

A questo punto, ha annunciato il presidente dell’Anief, Marcello Pacifico, “per il nostro sindacato appare inevitabile faarci carico di migliaia di denunce alla Commissione Ue per la violazione palese della direttiva 1999/70/CE perché chi ha conseguito un’abilitazione e ha prestato 36 mesi di servizio va stabilizzato. E non umiliato con delle insensate prove sulla comprensione del testo e sulla logica”.

Anche per il leader dell’Idv, Antonio Di Pietro, “il concorso della scuola sbandierato dal governo è solo una truffa. L’Idv non resterà con le mani in mano in attesa che il governo dei tecnici metta in atto l’ennesima presa in giro ai danni dei cittadini onesti e del Paese. Per questo motivo giovedì illustrerò in Aula alla Camera un’interpellanza al ministro dell’Istruzione”.