Premi in denaro per studenti meritevoli/1. Pro

Si è molto discusso nei giorni scorsi sull’iniziativa presa da alcuni istituti di attribuire premi in denaro ai migliori studenti.

Il Consiglio d’istituto del ‘Feltrinelli’ di Milano, uno dei più noti e importanti istituti tecnici industriali del capoluogo lombardo, ha deciso di evitare mezze misure, come i buoni per l’acquisto di libri o viaggi, e di assegnare denaro contante agli studenti con la media dell’otto già alla fine del primo quadrimestre.

Come era forse inevitabile si è immediatamente formato un partito dei favorevoli all’iniziativa, e uno contrario. Tra i favorevoli coloro, come la professoressa e scrittrice Paola Mastrocola, che ritengono che sia giunto il momento di “distinguere i bravi, senza temere il verbo discriminare” e di porre termine alla corsa al ribasso, all’appiattimento, che ha caratterizzato gli ultimi decenni.

Nella maggior parte dei casi però le scuole (peraltro ancora una piccola minoranza) che hanno deciso di assegnare premi agli studenti più brillanti preferiscono farlo utilizzando la forma dei buoni per l’acquisto di determinati beni (in genere libri), dando in qualche modo l’impressione di non ritenere i giovani sufficientemente maturi per effettuare scelte totalmente libere.

Sarebbe interessante sapere in che modo gli studenti ‘bravi’ del Feltrinelli spenderanno i loro premi in denaro. Se non acquistassero libri, dovremmo forse considerali solo per questo immaturi?