Preintesa per il contratto: premiare le attività didattiche svolte in classe

I sindacati rappresentativi della scuola e l’Aran hanno sottoscritto una preintesa in vista della trattativa per il rinnovo del contratto, fissando, se pur genericamente, i punti salienti del negoziato vero e proprio che partirà a scuole aperte nel mese di settembre.
Insomma di contrattazione vera e propria si parlerà tra qualche mese; di incasso di arretrati si parlerà addirittura tra 8-9 mesi.
Tra gli altri punti concordati per il confronto vi è quello, non nuovo, ma di non facile attuazione, di valorizzare la professionalità degli insegnanti “privilegiando in particolare il riconoscimento delle attività didattiche svolte in classe“.
Più facile da dire che da fare. Se infatti i contenuti di questa attività da valorizzare e premiare possono essere individuati, ben più difficile è il loro accertamento. In tali casi quale autorità può legittimare la qualità del lavoro in classe dei docenti, se non il dirigente scolastico? Ma si tratterebbe di una ipotesi che i sindacati degli insegnanti (ma forse anche quelli dei dirigenti) non gradirebbero. L’alternativa non può nemmeno essere l’autocertificazione. E allora?
Per questa valorizzazione professionale servono risorse, e tante. Una parte delle risorse, come ha ricordato la Flc-Cgil, c’è già ed è quella che era stata riservata al docente tutor e non utilizzata a causa della disapplicazione disposta nei confronti di questa figura.
Ma i fondi riservati al tutor non sono già stati impiegati per integrare l’insufficiente fondo per il pagamento delle vecchie commissioni d’esame della maturità?