Precari della scuola, busta paga salva nonostante la crisi

Ancora un Natale difficile per l’organico della scuola italiana. A far discutere, a stretto giro dalla sentenza della Corte Europea che equipara il salario degli insegnanti di ruolo e quello di cui usufruiscono i precari, sono questa volta i tempi in cui la retribuzione sarà effettuata. Secondo l’Anief infatti, a causa di un malfunzionamento del sistema informatizzato che gestisce e regola le nuove assunzioni – il Sidi – molti dei precari che hanno svolto supplenze nel corso della fine del 2014 non vedranno parte del loro stipendio prima dell’anno nuovo.

Ma il problema non sarebbe solo dovuto al malfunzionamento del sistema: a questo si aggiungerebbe la “cattiva programmazione” delle risorse come fa notare Marcello Pacifico, presidente Anief e segretario organizzativo Confedir. Secondo Pacifico, allo stato attuale delle cose, si ledono i diritti dei precari che, a fronte di spese vive per raggiungere le sedi in cui operare le supplenze, vedono il proprio stipendio con mesi di ritardo.

Indubbiamente la situazione appare complessa anche a causa della contingenza economica: come già messo in luce dal MIUR durante lo scorso giugno, i fondi messi a disposizione dal Ministero dell’ Economia e delle Finanze sarebbero potuti essere insufficienti a coprire diversi capitoli di spesa. Solo attraverso l’attento confronto tra MEF e MIUR si è giunti allo stanziamento straordinario di 64,1 milioni di euro, deliberato il 12 dicembre dal Consiglio dei Ministri, con cui si è riusciti ad evitare ulteriori tagli e sacrifici al settore della scuola pubblica.

Per venire incontro alle esigenze di tutti i dipendenti, nella nota diramata dalla Direzione Generale Risorse umane e finanziarie, l’Amministrazione ha dato precedenza al pagamento per intero delle prestazioni rese dai supplenti nei mesi di settembre ed ottobre e, solo successivamente, con le risorse finanziarie residue disporre il pagamento degli stipendi dei docenti. Pagamento che, in base alle risorse disponibili, riuscirebbe a coprire oltre il 50%  delle somme dovute per il mese di novembre. Allo stesso tempo, l’Amministrazione ha fatto presente che la quota restante di novembre verrà liquidata a gennaio, con il nuovo esercizio finanziario, insieme – come di consueto – al pagamento degli stipendi dovuti per le supplenze effettuate nel mese di dicembre 2014. È comunque degno di nota che, nonostante la difficile situazione, le tempistiche delle retribuzioni siano il linea con quelle dello scorso anno anche di fronte all’incremento dell’11% delle supplenze che si è verificato rispetto al settembre-novembre 2013.