Positivo incontro ministro-sindacati sui progetti per il merito

Dalle prime dichiarazioni dei sindacati scuola confederali sui progetti di sperimentazione del merito, presentati dal ministro in un apposito incontro a Viale Trastevere, emerge un sostanziale atteggiamento positivo contrassegnato da cautela, prudenza e disponibilità.

Per Di Menna della Uil-scuola è necessario sollecitare un efficace sistema di valutazione che sia di supporto agli insegnanti e che li veda partecipi, individuare risorse adeguate per riconoscere la professionalità e il merito, seguire la via contrattuale e considerare la specificità della scuola, escludendo l’istruzione dal sistema di norme che il decreto Brunetta prevede per altri settori che hanno natura prettamente amministrativa.

Scrima della Cisl-scuola si dichiara d’accordo sulla necessità di affermare una più consapevole cultura della valutazione di sistema, senza però confondere la valutazione con la “fustigazione” di presunti fannulloni: un approccio sbagliato e controproducente, come lo è il pensare che la leva per migliorare la scuola possa essere solo una premialità fine a se stessa.

La Cisl-scuola chiede che ci sia massima considerazione, su questioni che toccano direttamente il vissuto professionale, per ciò che pensa e fa chi nella scuola ogni giorno vive e lavora. “Dare al personale della scuola maggiori opportunità di valorizzazione professionale è un obiettivo per il quale intendiamo continuare ad impegnarci nella sede propria, che per noi resta quella negoziale.

Pantaleo, segretario della FLC Cgil, ritiene dirimente una distinzione tra valutazione di sistema e valutazione dei singoli lavoratori. La prima richiede una precisa definizione dei livelli essenziali di qualità. Sulla seconda sussiste una prerogativa contrattuale che non si può bypassare. Non la si potrà definire senza una contrattazione sui criteri, sugli strumenti, sulle risorse.

La Flc Cgil ha preso atto positivamente dell’apertura del ministro per una concertazione con i sindacati dopo che durante il primo incontro, al contrario, la stessa Gelmini aveva affermato la possibilità dell’utilizzo unilaterale anche della strada legislativa pur di introdurre la meritocrazia/merito nella scuola.