PNRR Stem, multilinguismo e transizione digitale/2. I progetti devono partire entro l’1 marzo 2024?

La lettura accorta di avvisi e Istruzioni operative sui D.M. 65 e 66/2023 segnala non poche aporie, di fatto.

Sulle tempistiche anzitutto. Un esempio tra molti: l’Avviso STEM chiede di rilevare il numero di studenti che abbiano frequentato i corsi linguistici extracurriculari entro dicembre 2024 per verificare il raggiungimento del target previsto, laddove invece l’Accordo di concessione tra singola scuola e Autorità di Gestione ‘tranquillizza’ sul fatto di poter chiudere tutte le azioni, studenti e docenti, compresi i corsi lingue, entro maggio 2025. Una corsa per le certificazioni entro dicembre prossimo, dunque, o si può contare su un tempo maggiore?

Altra incongruenza temporale: l’Accordo di concessione per STEM e competenze linguistiche chiede nel cronoprogramma l’“avvio dei percorsi formativi” entro il primo marzo 2024 (cioè tra 6 settimane), concludendolo poi a maggio 2025. Se è così, il tempo è poco, tenuto conto che l’avvio di un percorso è a valle dell’intera progettazione e dei conseguenti accordi e contratti con formatori, partners etc.

La questione non è di lana caprina: chiunque lavori nella scuola da docente (o la viva come studente) è consapevole del fatto che a marzo la programmazione dell’offerta formativa è già non solo impiantata, ma quasi esaurita, nel senso che nell’ultimo trimestre si tirano le somme, si fanno i primi bilanci, a maggio ci si accinge semmai a una pre-programmazione dell’anno successivo. Annualmente gli studenti svolgono le sessioni di certificazione linguistica a maggio, avendo già avviato la preparazione a dicembre, non certo improvvisandola da marzo in poi. E dovrebbe partire almeno un percorso formativo o tutti?

Di più: è praticamente impossibile coinvolgere la medesima coorte di studenti a scavalco tra un anno scolastico e l’altro. Gli studenti delle superiori in particolare possono cambiare scuola, soprattutto al biennio che è un intero segmento di orientamento nel quale la mobilità tra indirizzi e istituti è forte; spesso vanno all’estero in quarto anno; semplicemente colgono nuove opportunità tra un anno scolastico e successivo, proprio perché l’impianto progettuale della scuola è concepito ‘per anno scolastico’, da Settembre a Giugno.

Chiunque lavori nella scuola da docente sa, inoltre, che i docenti cambiano sede, mutano contratto se a tempo determinato – e non si apra qui la dolorosa parentesi della piaga del precariato in Italia.

Insomma – e detto lato docenti – come è possibile assicurare che la medesima coorte di docenti inizi la formazione entro il primo aprile 2024 – come recita l’Accordo di concessione sulla transizione digitale – e la concluda entro maggio 2025? Insomma, si pone un grosso tema di fattibilità e di raggiungimento degli obiettivi. È sostanzialmente molto difficile impiantare progetti a scavalco tra due anni scolastici; e qui l’appello accorato va al Ministero: chiarisca chi di dovere nelle prossime settimane cosa si intenda per avvio dell’azione.

Opportuna, dovuta l’attività di avvio in termini programmatori, pianificatori, di impianto del gruppo progettuale. Ben difficile l’avvio fattuale di corsi e percorsi nella primavera 2024, sia lato studenti che lato docenti. Insomma, scaldiamo i motori, definiamo i progetti, reperiamo risorse interne ed esperti esterni perché tutto parla al meglio e col respiro di una progettualità ben concepita e organica da Settembre 2024.

Tanto altro potrebbe essere aggiunto sull’efficacia e sulla sostenibilità in un così ristretto orizzonte di tempo di una valanga immensa di risorse e di ore di formazione, proprio nella scuola e proprio rispetto all’apprendimento, che di due risorse fondamentali ha bisogno perché funzioni, oltre alla creatività e alla capacità ideativa: il tempo e la riflessione. Ma questa complessità interpretiamola come sfida e lasciamola all’intelligenza delle scuole: che creino, cioè, anche grazie a questa opportunità, capitali permanenti di riflessione, di scambio, di veicolazione di idee e di crescita per docenti e studenti, che vadano ben oltre l’orizzonte temporale del maggio e del settembre 2025.

© RIPRODUZIONE RISERVATA