Piano programmatico/3: Le ambiguità per la scuola dell’infanzia….

Il piano programmatico contiene ambiguità di formulazione che legittimano letture riduttive, in alcuni casi anche strumentali a seconda della convenienza di parte, come sta succedendo, ad esempio, per la scuola dell’infanzia (che dovrebbe essere in realtà quasi esclusa dai tagli di organico). Ad esempio dove si afferma che “l’orario obbligatorio delle attività educative si svolge anche solamente nella fascia antimeridiana, impiegando una sola unità di personale docente per sezione e riorganizzando il più possibile il funzionamento delle sezioni di una medesima scuola sulla base di tali opzioni. Le conseguenti economie di ore e di posti potranno consentire nuove attivazioni e conseguentemente l’estensione del servizio“.

Come non pensare che l’obiettivo sia quello di ridurre gradualmente l’orario di funzionamento solo al mattino con un solo docente, anziché con due per sezione come capita attualmente? E di cannibalizzare quelle sezioni per farne altre sempre a orario corto?

Le sezioni che funzionano già oggi solamente al mattino per 25 ore settimanali (e con un solo insegnante) sono circa l’8,5% del totale. Se l’intenzione ministeriale è quella di evitare che vi siano impieghi superflui di personale in sezioni nelle quali buona parte dei bambini iscritti non svolgono attività pomeridiana, basta dirlo chiaramente, affermando però che l’organizzazione di base resta quella attuale di sezioni funzionanti a 40 ore settimanali (mediamente otto ore al giorno).

Altrimenti si dà spazio alle interpretazioni di alcuni organi di stampa che, semplificando il tutto, hanno affermato che “materne ed elementari funzioneranno solamente al mattino“.