Piani di studio: salva l’autonomia scolastica

La precedente formulazione del testo di disegno di legge a proposito di piani di studio (art. 2 lett. l) aveva completamente ignorato il ruolo delle istituzioni scolastiche autonome nell’individuazione delle quote di curricolo, sollevando non poche critiche.
Si parlava infatti del nucleo fondamentale nazionale (rispecchiante la cultura, le tradizioni e l’identità nazionale) e di una quota riservata alle Regioni per gli aspetti di interesse specifico, ma della quota riservata alle istituzioni scolastiche non si diceva assolutamente nulla. Un tentativo di svuotare l’autonomia scolastica o una involontaria svista?
Il nuovo testo toglie il dubbio e in premessa alla definizione del piano di studio inserisce un tranquillizzante “nel rispetto dell’autonomia delle istituzioni scolastiche”, che rassicura circa la conferma dell’attuale sistema autonomistico delle scuole. Ma quale sarà il rapporto percentuale tra le quote di curricolo di cui saranno titolari i tre soggetti istituzionali (Stato, Regione e istituzione scolastica)? Saranno i decreti legislativi di attuazione a stabilirlo.