Più di 90 mila non arrivano al terzo anno delle superiori

Ci sono stati anni – parliamo del 2004-05 e del 2005-06 – in cui non arrivavano al terzo anno degli istituti superiori statali tra i 113mila e i 115 mila studenti, pari ad oltre il 18% di quelli che si erano iscritti al primo anno di corso.

Si trattava di studenti che si accontentavano di concludere il primo biennio o, addirittura, abbandonavano prima.

Negli anni successivi i dispersi sono gradualmente diminuiti (non tanto) in valore assoluto e in valore percentuale.

Quest’anno 2013-14, dopo i due anni del biennio, mancano all’appello 90.866 studenti, cioè il 14,8% dei 614.302 che erano iscritti in prima due anni fa, nell’a.s. 2011-12.

La situazione è indubbiamente migliorata, ma, contrariamente a quanto si può pensare, il decremento non sembra strettamente derivante dalle riforme di ordinamento che, a cominciare dal 1999, hanno introdotto un innalzamento dell’obbligo.

O, quanto meno, non in modo netto ed evidente.

Anzi, in taluni settori, come, ad esempio, quello degli istituti professionali, al sensibile aumento di iscritti determinato dall’innalzamento dell’obbligo scolastico ha fatto riscontro un incremento dei dispersi sia in valori assoluti che percentuali.

Sopra quella media nazionale del 14,8% di studenti non presenti al terzo anno si trovano gli istituti superiori della Toscana (15,4%), della Lombardia (16,1%), del Piemonte (16,2%), dell’Emilia Romagna (16,5%), della Campania (17,8%), della Sicilia (19%) e della Sardegna (20,6%).

Le regioni virtuose sono il Molise, la Calabria, la Basilicata e le Marche, tutte sotto il 10% di dispersione dopo il primo biennio  

Studenti non arrivati al 3° anno

 

Regioni

dispersi

%

MOLISE

-287

-8,1%

CALABRIA

-1.908

-8,2%

BASILICATA

-642

-9,3%

MARCHE

-1.491

-9,3%

PUGLIA

-5.699

-11,3%

UMBRIA

-983

-11,5%

ABRUZZO

-1.575

-11,6%

VENETO

-5.408

-11,7%

LAZIO

-6.733

-11,9%

FRIULI VG

-1.294

-12,1%

LIGURIA

-2.048

-14,6%

Totale Nazionale

-90.866

-14,8%

TOSCANA

-5.826

-15,4%

LOMBARDIA

-13.921

-16,1%

PIEMONTE

-6.460

-16,2%

EMILIA R.

-7.047

-16,5%

CAMPANIA

-13.872

-17,8%

SICILIA

-11.509

-19,0%

SARDEGNA

-3.820

-20,6%