Pezzotta (CISL) sulla riforma serve un accordo bipartisan
“Dopo la riforma Berlinguer è arrivata la riforma Moratti e ora, se dovesse cambiare governo, cambiamo ancora?” Se lo è chiesto il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta, intervenendo a Firenze alla presentazione di un libro su don Milani, curato da un allievo del priore di Barbiana, Michele Gesualdi.
Sulla riforma Moratti, e per la prima volta in maniera così netta, la CISL prende le distanze dalla linea abrogazionista della CGIL, e lo fa attraverso le parole del suo massimo responsabile: “Il vero problema della scuola non è la riforma Moratti, sulla quale noi abbiamo dato un giudizio negativo , ma il fatto che in questo Paese non si può andare avanti in questo modo: di riforma in riforma andiamo ad una catastrofe“. Servirebbe invece “un assetto bipartisan, concordato con le parti sociali, che sia attento soprattutto alle esigenze dei ragazzi, di chi va a scuola e di chi vi opera“.
Parole chiare, che sembrano riprodurre, a livello sindacale, il confronto in atto a livello politico tra l’ala moderata dell’Unione (Margherita, l’ala riformista dei DS, lo SDI, Amato, in parte anche D’Alema) e quella radicale (sinistra DS, PRC, comunisti italiani, verdi), alla quale ha finora dato la sua piena adesione il sindacato scuola della CGIL.
Vedremo nei prossimi giorni se la sortita del segretario generale della CISL produrrà conseguenze, e quali, sui rapporti tra i sindacati confederali, e se ci saranno echi nel dibattito politico a sinistra. Per ora Prodi si è limitato a dire, nel confronto televisivo con i giovani della scorsa settimana, di non essere d’accordo con chi vorrebbe “ripartire da zero“. Ma non si è certo spinto a ventilare ipotesi bipartisan…
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