Una petizione per la pace in Palestina

Diverse associazioni professionali del personale scolastico (ADi – ANDIS – CIDI – DiSAL – FNISM – IRASE – IRSEF-IRFED – Legambiente Scuola e Formazione – MCE – Proteo FareSapere – UCIIM) hanno lanciato sul sito Change.org una petizione intitolata “Appello dalla scuola e dal mondo dell’educazione” per la pace in Palestina.

Con questa petizione le associazioni si rivolgono al Governo perché agisca di fronte alla drammaticità della situazione a Gaza. 

Questo il testo della petizione:

“Noi, docenti e dirigenti scolastici, ricercatori e docenti universitari, educatrici ed educatori, genitori e cittadini di ogni appartenenza, ci rivolgiamo al Governo della Repubblica Italiana perché ci sentiamo interpellati in prima persona constatando la drammaticità della situazione a Gaza. 

Chiediamo al nostro Governo che – insieme alla condanna di Hamas, dell’ideologia della distruzione dello stato ebraico e di ogni forma di antisemitismo – condanni le azioni dell’attuale governo israeliano che – ignorando ogni convenzione internazionale e i diritti umani più elementari – da 20 mesi perpetra la distruzione di un popolo, del suo presente e – uccidendo neonati, bambine/i e insegnanti – del suo futuro, e così facendo mina il nostro futuro come umanità. 

Questa guerra, come ogni guerra, ignora la realtà profonda dell’interdipendenza che ci lega tutti. “Io sono perché tu sei” recita un proverbio africano, e la stessa consapevolezza si trova nelle tradizioni culturali e spirituali di ogni latitudine, sintetizzato dalla Regola d’Oro al cuore di ciascuna di esse, “Non fare agli altri quello che non vorresti fosse fatto a te” e in positivo “Fai agli altri quello che vorresti fosse fatto a te”.

Chiediamo al nostro Governo di interrompere qualsiasi sostegno diretto o indiretto al governo di Israele e di intervenire sugli Stati che sostengono Hamas affinché sospendano ogni forma di aiuto a questa organizzazione.

Chiediamo di battersi per un cessate il fuoco immediato e definitivo, per la liberazione degli ostaggi israeliani, per la protezione dei civili palestinesi a partire da neonati, bambine/i e ragazze/i.

Chiediamo di intervenire per aprire l’accesso agli aiuti umanitari subito e in quantità adeguata a soccorrere il popolo palestinese. 

Chiediamo di operare per ristabilire la pace, una pace giusta e duratura: avviare i processi che concretizzino la soluzione dei due Stati, contribuendo a un percorso di riconciliazione, giustizia e sicurezza per le popolazioni coinvolte.

Siamo consapevoli della complessità della situazione geopolitica, delle responsabilità storiche, e delle ferite profonde che attraversano questa crisi, ma non possiamo chiudere gli occhi. Non potremo dire che non sapevamo. Siamo convinti che – proprio di fronte a questa complessità – dobbiamo chiederci, ciascuno di noi e collettivamente, a che cosa siamo chiamati in questo momento, e scegliere di impegnarci dalla parte giusta della storia, dalla parte della pace

La pace si educa, si costruisce, si sceglie. Noi la scegliamo, ci impegniamo a educare alla pace e chiediamo a chi oggi ha la responsabilità di governare di sceglierla con fermezza e di tradurre questa scelta in azioni, esprimendo così la volontà dei cittadini che rappresentano”.

Chi lo desidera può sottoscrivere la petizione sul sito di change.org

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