Per la scuola solo buone intenzioni o premesse lusinghiere?

Il decreto semplificazione, per quanto riguarda la scuola, contiene diverse novità che danno concretezza alle priorità strategiche anticipate lo scorso 10 gennaio dal ministro Profumo alle Commissioni istruzione di Camera e Senato.

La prima riguarda l’edilizia scolastica, con un piano nazionale di edilizia che coinvolge anche altri ministeri competenti e che punterà sull’efficienza energetica e sulla sicurezza.

La seconda è volta a rafforzare l’autonomia scolastica, con la previsione di un organico funzionale per ciascuno istituzione scolastica e per reti territoriali di scuole. Altra misura importante è la previsione del bilancio unico della scuola per favorire la gestione diretta e flessibile delle risorse finanziarie e l’introduzione obbligatoria delle prove Invalsi per italiano e matematica. Per ora però il decreto si limita a individuare le linee guida del provvedimento, rinviandone di 90 giorni le modalità concrete di attuazione, comprese le attese disposizioni sull’organico funzionale, o di rete.

I sindacati sembrano delusi, sia pure con sfumature diverse. Francesco Scrima, segretario della Cisl scuola, denuncia il “fortissimo scarto tra gli annunci fatti in questi giorni e le non scelte di un decreto che su organico funzionale e sostegno all’autonomia rinvia a chissà quando le decisioni, con riferimenti assai vaghi e fumosi”.

Critica anche la Flc-Cgil, il cui segretario Domenico Pantaleo dichiara che “in generale, non si intravede una inversione di tendenza rispetto al disinvestimento che ha caratterizzato le politiche nei comparti della conoscenza pubblica”. Il commento della Gilda degli insegnanti è secco: “investimenti zero e linee programmatiche fumose”.

Massimo Di Menna, segretario della Uil scuola, sottolinea che siamo di fronte ad un “progetto utile per migliorare il funzionamento delle scuole. Le misure riguardanti la scuola rispondono a quanto la Uil sostiene da anni: organico funzionale, sostegno all’autonomia, reti di scuole”, ma “occorrerà vedere il testo nel dettaglio perché il diavolo si nasconde dietro le virgole e i commi. Nei 90 giorni previsti per precisare gli interventi occorrerà definire, anche attraverso un confronto con il sindacato, le soluzioni più efficaci”.

Anche l’Andis esprime apprezzamento “per le misure per l’ampliamento dell’autonomia e per il piano d’intervento di miglioramento della sicurezza e efficienza energetica delle scuole”.

Tutti i sindacati chiedono comunque un immediato incontro con il ministro Profumo.