Pacchetto Scuola: ok del CdM ‘salvo intese’. Dalla stabilizzazione dei precari alle prove Invalsi, i contenuti

Scuola ancora terreno di scontro in Consiglio dei ministri: la Lega sostiene i concorsi straordinari, ma per il M5S il “pacchetto scuola” ha più l’aspetto di una sanatoria. Il decreto approvato nella serata dello scorso 6 agosto “salvo intese” si rivela quindi un testo su cui la maggioranza rischia di spaccarsi. Se ne riparlerà entro la fine del mese se si vuole evitare il caos nelle scuole prima del suono della campanella di settembre.

“Il via libera salvo intese in Consiglio dei Ministri al decreto scuola è un’ottima notizia – commenta il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, dalla sua pagina Facebook -. È un provvedimento che guarda al bene del sistema di istruzione del Paese. Un atto necessario per garantire la stabilità dell’insegnamento nelle nostre scuole, ridurre il precariato e fornire servizi efficienti agli studenti e alle famiglie. Diamo così seguito agli impegni sottoscritti con il mondo della scuola”.

Stabilizzazione dei precari, Pas, Invalsi e AFAM. Sono solo alcuni dei punti contenuti nel “Pacchetto  scuola” di cui il ministro dell’Istruzione, Marco Bussetti, aveva fornito un’anticipazione a IlMessaggero nei giorni scorsi. Ma nel dettaglio quali sono i contenuti di questo decreto? Li ha snocciolati uno per uno Corrado Zunino in un articolo pubblicato su Repubblica.it. Vediamoli di seguito.

Stabilizzazione dei precari

Entro il 2019 il MIUR bandirà un percorso formativo abilitante straordinario per i docenti delle scuole medie e superiori (Pas). Per Pas si intende un percorso di un anno in una delle 61 università statali italiane. Potranno partecipare a questi percorsi i docenti che per almeno 3 anni (anche non consecutivi)  tra il 2001 e il 2019 abbiano svolto in ogni singola stagione almeno 180 giorni complessivi di servizio o, senza soluzione di continuità, abbiano tenuto lezioni per tre anni dal primo febbraio agli scrutini finali. Potranno inoltre prendere parte ai Pas, senza aver sommato tre anni di insegnamento, i dottori di ricerca e i candidati che abbiano già realizzato un Pas o un Tfa (Tirocinio formativo attivo) e non l’abbiano potuto concludere per maternità o malattia. Il costo del nuovo Pas universitario sarà a carico del candidato e ogni ateneo ne determinerà l’ammontare. Alla fine di questo percorso i docenti precari avranno l’abilitazione all’insegnamento, ma non un posto a tempo indeterminato.

Il concorso “facilitato”

Sempre entro la fine del 2019, è prevista la partenza di un concorso facilitato per i docenti precari che tra il 2011 e il 2019 abbiano svolto lezioni per un anno e mezzo. Un target potenziale – dice Zunino –  di 24 mila insegnanti supplenti. Ognuno di loro potrà optare per il percorso di abilitazione o per il concorso straordinario che alla fine li porterà in una graduatoria anticamera dell’accesso al ruolo. Questa griglia speciale varrà fino alla stagione 2022-2023. La graduatoria di merito (Gm) sarà distinta per disciplina e per singola regione. Potrà partecipare al concorso facilitato dedicato al sostegno chi avrà la relativa specializzazione. La prova prevede, per tutti, uno scritto da realizzare al computer e con risposte a crocette, quindi un orale “senza valutazione”. Chiunque lo affronti, sarà promosso. Alla fine del concorso-sanatoria i candidati otterranno l’abilitazione all’insegnamento. 

Un bando per i dirigenti tecnici

Da settembre 2020 il MIUR ha intenzione di bandire un concorso per dirigenti tecnici ministeriali. Previste una preselezione, una o più prove scritte e una prova orale. Chi passerà le varie fasi, accederà a un corso di formazione di due mesi e a un tirocinio di quattro mesi (che prevede un’altra prova scritta e un nuovo colloquio orale).

Niente MEPA per Università e AFAM

Non dovranno più ricorrervi per l’acquisto di beni e servizi destinati alla ricerca.

Invalsi 

Anche in Terza media l’Invalsi non dovrà essere obbligatorio per poter essere ammessi all’Esame di Stato. Dall’Anno scolastico 2017-2018 i test al computer di Italiano, Matematica e Inglese non fanno più parte dell’esame, ma sono rimasti condizione indispensabile per essere accedere all’esame. Ora si chiede di toglierne l’obbligatorietà. Per quanto riguarda il Test Invalsi di quinta superiore, il Miur ha deciso di trasformare la sperimentazione di un anno in un atto definitivo: resterà fuori dalla Maturità

Concorso ordinario infanzia e primaria

Su richiesta dei sindacati, c’è la possibilità che il bando non venga pubblicato prima del prossimo mese di ottobre. Il MIUR sta vagliando la richiesta e nel frattempo ha sospeso la pubblicazione del bando. Questa ipotesi potrebbe far slittare le nomine al 2021, con un anno di ritardo.