Orario flessibile, una scelta dei genitori

Si apre insomma la strada alla flessibilità dell’orario di lezione.
La scelta tra le diverse opzioni deriverà dall’interazione tra i genitori, l’alunno e il docente tutor.
Le proposte allo studio infatti sembrano del tutto nuove, non tanto per la durata minima o massima prevista dell’orario delle scuole (non molto diversa da quella attuale), quanto per la facoltà rimessa alle famiglie di scegliere il tempo-scuola desiderato.
Sembra di capire che a determinare i tipi di orario saranno dunque i genitori e non la scuola. Oggi capita esattamente il contrario: la scuola, attraverso gli organi collegiali di istituto, decide la durata degli orari di funzionamento settimanale, a cui le famiglie devono adeguarsi.
Attualmente alle famiglie è consentita solamente la scelta nella scuola elementare tra tempo pieno e tempo normale (ovviamente dove entrambe le formule organizzative sono presenti).
L’elemento dirompente del progetto complessivo sembra essere proprio lo spostamento del baricentro del servizio formativo dall’offerta (le scuole) alla domanda (gli alunni e le famiglie): la scuola, attraverso la figura del maestro prevalente – che svolge compiti di coordinatore (degli altri docenti) e di orientamento (come tutor dell’alunno) – si preoccupa di disegnare il “vestito su misura” per il bambino. E lo fa con la collaborazione e in base alle scelte dei genitori.
Un progetto di indubbio fascino, che rappresenterebbe una rivoluzione copernicana per il sistema formativo italiano. Proprio per questo, è ragionevole ritenere che richieda modalità complesse di attuazione e tempi lunghi. E opportuna sembra a riguardo la decisione di testare il progetto con delle sperimentazioni. L’interrogativo è invece sul come questa sperimentazione possa essere avviata a distanza di un mese (agosto) dall’inizio dell’anno scolastico.