Omaggio ad Aldo Visalberghi

Erano in molti, lo scorso mercoledì, a rendere l’estremo saluto ad Aldo Visalberghi, morto a Roma il 12 febbraio 2007 all’età di ottantotto anni. Davanti alla facoltà di Lettere, a villa Mirafiori, convenuti per la sobria cerimonia laica, c’erano i suoi tre figli e i parenti, ma c’era anche una vasta rappresentanza della pedagogia italiana, venuta a rendere omaggio al caposcuola e al teorico dell’approccio sperimentale all’innovazione educativa, la personalità italiana del settore più nota a livello internazionale nell’ultimo mezzo secolo.
Qualcuno dei presenti ha preso la parola, dopo il rettore Guarino, per ricordare il contributo dato dallo scomparso alla conoscenza di John Dewey e alla modernizzazione delle scienze dell’educazione in Italia (tra gli altri Nicola Siciliani De Cumis e Clotilde Pontecorvo). Un rappresentante dell’ANPI ne ha ricordato l’impegno nella lotta partigiana. Giunio Luzzatto, presidente del Concured (Conferenza dei Centri Universitari di Ricerca Educativa e Didattica), ha voluto a sua volta ricordare l’impegno politico di Visalberghi nell’ufficio scuola del Partito Socialista Italiano accanto a Tristano Codignola.
Affettuoso il ricordo di Carlo Azeglio Ciampi, che lo conobbe a Pisa nel 1937, in occasione del concorso per l’accesso alla Scuola Normale di Pisa. “Lui e quella che poi sarebbe diventata sua moglie svettavano su di noi, anche per la statura…“, ha raccontato sul filo della memoria l’ex Presidente della Repubblica, che di Visalberghi è rimasto sempre amico.