Nuovo contratto per i DS: 900 euro in più al mese e 8.600 euro di arretrati
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Dopo sette mesi di attesa, da quando cioè è stata sottoscritta il 13 dicembre scorso l’ipotesi di contratto, oggi, lunedì 8 luglio, presso l’ARAN viene definitivamente sottoscritto il CCNL per il triennio 2016-2018 relativo all’area della dirigenza scolastica.
A differenza del CCNL del restante personale scolastico che è stato sottoscritto nell’aprile 2018 quando l’attuale Governo non era ancora stato costituito, il rinnovo di quello dei dirigenti scolastici, invece, si è trovato nel mezzo del passaggio tra il Governo Gentiloni e il Governo Conte.
La trattativa sul CCNL dei dirigenti scolastici era stata avviata dall’ex ministra Fedeli e successivamente ripresa e conclusa dal ministro Bussetti, nel rispetto dell’atto di indirizzo che ne aveva disposto l’avvio.
È un contratto che arriva già scaduto al 31 dicembre scorso e pronto per essere rinnovato come quello del personale del comparto.
In busta paga (forse già ad agosto) l’aumento di 900 euro lordi mensili.
Per effetto del ritardo vi sarà anche una interessante quota di arretrati maturati in precedenza.
Innanzitutto la nuova retribuzione di posizione parte fissa dei dirigenti scolastici, a decorrere dal 31 dicembre 2018, passerà da 3.556, 68 euro a 12.565,11 con un aumento annuo lordo di 9.008,43 (750 mensili). Significa che nei primi sette mesi del 2019 i dirigenti scolastici in servizio hanno maturato un arretrato di 5.255 euro lordi
Il nuovo CCNL prevede un incremento dello stipendio tabellare con decorrenze crescenti nel corso del triennio 2016-2018 che a regime, cioè in questo 2019, assomma a 135 euro lordi mensili.
Ma anche per questo incremento del trattamento fondamentale, i dirigenti scolastici in servizio hanno già maturato una quota di arretrati che, a tutto luglio 2019, dovrebbero valere complessivamente circa 3.340 euro lordi che, sommati all’incremento della posizione fissa di risultato, porta a circa 8.600 euro lordi di arretrato complessivo.
Altri incrementi stipendiali individuali e della retribuzione di risultato potrebbero servire ad arrotondare quella quota di emolumenti pregressi.
Ovviamente, se l’aggiornamento delle nuove misure stipendiali non sarà immediata (mese d’agosto 2019), scatterà un’ulteriore quota di arretrato.
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