Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Nuovi proibizionismi/2: No al velo islamico et similia

Sembra che il Parlamento francese, con qualche sfumatura da parte dell’opposizione di sinistra, si muova compatto verso l’approvazione entro febbraio della legge, voluta dal presidente Chirac, che vieta di indossare nelle scuole pubbliche il velo islamico, la kippa ebraica, croci cristiane di grandi dimensioni (chissà chi prenderà le misure…), e a quanto pare anche il turbante caro ai sikh.
Insomma, verranno proibiti abiti e simboli che richiamino con troppa evidenza l’appartenenza etnico-religiosa degli studenti. I sondaggi dicono che la misura ha il consenso del 65-70% della popolazione. Ma una minoranza consistente, assai forte tra gli intellettuali e gli insegnanti, pensa che in questo caso il principio di laicità, del quale i francesi vanno fieri, tanto da dedicarvi studi approfonditi e cattedre universitarie, finisca per trovare una applicazione troppo rigida e formalistica, e temono che la linea proibizionistica possa spingere molti allievi ad abbandonare le scuole pubbliche per quelle private musulmane (che per ora non Csi sono, ma potrebbero nascere e disporre di finanziamenti), o facenti capo ad altre fedi, compresa quella cattolica, che ammette la frequenza delle allieve velate. Pare che anche l’emergente ministro dell’interno Sarkozy la pensi così, ma che non se la sia sentita di sfidare Chirac su un terreno che vede comunque la maggioranza dei francesi condividere la linea proibizionista del Presidente.
I dubbi però sono forti, soprattutto tra gli insegnanti, e non solo per il pericolo di vedere diminuire la popolazione scolastica e le cattedre, ma proprio per la convinzione che solo la tolleranza e il dialogo tra portatori di tradizioni e modelli culturali diversi possono bloccare il cosiddetto “comunitarismo”, cioè la tendenza dei giovani immigrati ad aggregarsi in gruppi etnico-religiosi omogenei, fuori di quelle istituzioni, come la scuola pubblica, che in nome della laicità reprimono la loro identità, che si esprime anche attraverso i simboli. Il numero di gennaio di “Le Monde de l’Education” (www.lemonde.fr/mde) dedica al tema un ampio dossier, che mette in luce l’isolamento della Francia (“mostrata a dito” dal resto del mondo), e il rischio che la nuova legge metta in difficoltà i musulmani moderati, favorendo gli integralisti.

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