Nessuna rivoluzione degli organigrammi al Miur. Per il momento
Nel mese scorso, durante la crisi del governo giallo-verde, si parlava di numerosi cambi al vertice del Ministero dell’Istruzione e in alcuni uffici scolastici regionali. Il Miur stava cambiando struttura e organigrammi anche secondo alcune scelte (da alcuni criticate) del ministro Bussetti.
Si era parlato anche di non registrazione di nomine di nuovi direttori generali da parte della Corte dei Conti, in quanto talune scelte non avevano convinto il massimo organo di controllo.
Poi c’è stata la caduta del Governo e l’arrivo del nuovo esecutivo giallo-rosso con quegli organigrammi da confermare o annullare.
Il decreto legge n. 104 del 21 settembre, pubblicato in Gazzetta Ufficiale sabato sera, ha azzerato per il momento tutto.
Si dovrà decidere tutto entro il 31 ottobre 2019, “anche al fine di semplificare ed accelerare il riordino dell’organizzazione del Ministero. Nelle more dell’entrata in vigore dei nuovi regolamenti di organizzazione – precisa il decreto legge – gli incarichi dirigenziali di livello generale continuano ad avere efficacia sino all’attribuzione dei nuovi”.
Per il momento, quindi, sono confermati nel loro incarico gli attuali direttori generali e non si darà luogo nemmeno a quella nuova direzione generale del contenzioso presso il Miur che rappresenterebbe la prova tangibile, un segno dei tempi, dei rapporti conflittuali che caratterizzano da alcuni anni anche il mondo della scuola.
Mentre gli attuali direttori generali in servizio al Miur restano al loro posto, invece continueranno a rimanere vacanti i posti di direttore generale del Lazio, della Sicilia, della Liguria e del Friuli.
Una vacanza di direzione che pesa sulla piena funzionalità organizzativa dell’avvio del nuovo anno scolastico.
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