Napolitano: ”Prioritaria la spesa per istruzione e ricerca”

Nel corso della cerimonia odierna al Quirinale per l’avvio dell’anno scolastico, il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, nel suo intervento ha in qualche modo fissato del proprio pensiero su uno dei temi da lui più sentiti, quello dell’istruzione. Napolitano ha spiegato che “nel portare avanti l’impegno necessario per la riduzione del debito pubblico, bisogna riconoscere la priorità della ricerca e dell’istruzione nella ripartizione delle risorse pubbliche disponibili”. Occorre, ha continuato il Capo dello Stato, ”riformare con giudizio, occorre sanare squilibri, disparità, disuguaglianze che si presentano anche nell’Istruzione che dovrebbe servire proprio a colmare le disuguaglianze”. Inoltre ”occorre partire da diagnosi adeguate”.

Il Presidente ha sottolineato il valore della cultura del merito: “Chi nasce in una famiglia povera spesso è più motivato nello studio, ma il vero svantaggio insuperabile è una famiglia che non creda nello studio, che non creda nel merito. Va costruita in tutti i campi una cultura e una pratica del merito”. E questo, ha aggiunto Napolitano, “vale anche per la scuola, per i suoi insegnanti e i suoi studenti“.

Il Capo dello Stato ha avuto parole anche per la motivazione dei docenti: “Occorre motivare gli insegnanti. E’ necessario che abbiano un’adeguata formazione e che abbiano adeguati strumenti formativi e di riqualificazione“. Per la formazione, ha continuato “è necessario investire, nel passato non si è fatto abbastanza”. Il capo dello Stato ha poi spiegato che “è opportuno riqualificare coloro che aspirano a un contratto a tempo indeterminato“.

Il ministro dell’Istruzione Maria Stella Gelmini, nel suo messaggio rivolto agli studenti riuniti nel cortile d’onore del Palazzo del Quirinale, ha invece posto la propria attenzione sulla piaga della dispersione scolastica: “Come in passato attraverso la scuola si è sconfitto l’analfabetismo, dobbiamo dunque adoperarci oggi perché venga eliminata la dispersione scolastica ed ogni forma di abbandono e per questa via abbattere la disoccupazione giovanile“.

Il ministro ha poi ricordato il progetto “Italia 2020”, studiato con il Ministero del Lavoro, “per gli uomini e le donne di domani per favorire ed accelerare l’ingresso dei giovani nel mondo del lavoro“. Un progetto che, ha aggiunto la Gelmini, “insieme alla riforma del sistema universitario in dirittura di arrivo nelle prossime settimane, vuole consegnare al Paese un sistema educativo capace di coniugare tradizione ed innovazione“.