È morto Tullio De Mauro, Fedeli: ‘Grazie per la passione e l’impegno’

E’ morto Tullio De Mauro, linguista ed ex ministro dell’Istruzione del Governo di Giuliano Amato. Ne dà notizia il sito della rivista Internazionale, diretta dal figlio Giovanni. Aveva 84 anni. La Ministra dell’Istruzione,Valeria Fedeli, esprime il suo “profondo dispiacere”: “De Mauro oggi se n’è andato, ma quello che ha fatto per la lingua e la cultura italiana non passerà”.

“Voglio salutarlo non con un addio, ma con un grazie – ha detto la ministra attraverso un comunicato stampa – Grazie per aver lavorato con passione veramente civile, un aggettivo che molto amava, a contatto con le nuove generazioni; grazie per aver avuto la determinazione di costruire ed esaltare l’identità culturale del nostro Paese; grazie per avere avuto il coraggio di continuare a riformare il nostro sistema d’istruzione per dare respiro alle ambizioni di futuro dei giovani; grazie, infine, per essersi dedicato per decenni all’educazione linguistica di tantissime generazioni di italiane e italiani”.

L’eredità di De Mauro – continua la Fedeli –  è viva tra gli studenti e i docenti della scuola italiana, nel mondo universitario e in quello della ricerca dove ha apportato contributi assolutamente fondamentali. È viva nella nostra vita di tutti i giorni. È viva e profondamente radicata, perché ormai parte costitutiva del nostro patrimonio culturale. Continueremo a lavorare per mantenerla tale a beneficio delle nuove generazioni, affinché la sua passione e il suo impegno non vengano mai dispersi”.

Nato a Torre Annunziata il 31 marzo 1932, Tullio de Mauro, laureatosi in Lettere classiche, ha insegnato nelle università di Napoli, Chieti, Palermo e Salerno. Docente di Filosofia del linguaggio alla Sapienza di Roma, è stato poi ordinario di Linguistica generale presso la stessa università. Nel 1966 è stato tra i fondatori della Società di linguistica italiana, di cui è stato anche presidente (1969-73). Tullio De Mauro è stato consigliere della Regione Lazio (1975-80), membro del Consiglio di amministrazione dell’università di Roma (1981-85), delegato per la didattica del rettore (1986-88) e presidente dell’Istituzione biblioteche e centri culturali di Roma (1996-97).

Dal 2000 al 2001 Tullio De Mauro è stato ministro della Pubblica Istruzione nel governo Amato. Nel 2001 è stato nominato dal Presidente della Repubblica Cavaliere di Gran Croce al Merito della Repubblica Italiana. Per l’insieme delle sue attività di ricerca, l’accademia nazionale dei Lincei gli ha attribuito nel 2006 il premio della Presidenza della Repubblica. Nel 2008 gli e’ stato conferito l’Honorary Doctorate dall’Università di Waseda (Tokyo).

Autore di un’importante traduzione commentata del Cours de linguistique ge’ne’rale di F. de Saussure (1967), tra le opere più importanti di Tullio De Mauro vanno citati la Storia linguistica dell’Italia unita (1963) e Il grande dizionario italiano dell’uso. E ancora – come ricorda la Treccani sul suo sito – Guida all’uso delle parole, Minisemantica dei linguaggi non-verbali e delle lingue, Ai margini del linguaggio, Lessico di frequenza dell’italiano parlato, Capire le parole, Idee per il governo: la scuola, Linguistica elementare, successivamente ha pubblicato Prima lezione sul linguaggio, La fabbrica delle parole, Parole di giorni lontani, Lezioni di linguistica teorica, In principio c’era la parola?, Parole di giorni un po’ meno lontani, La lingua batte dove il dente duole (con Camilleri) e In Europa son già 103. Troppe lingue per una democrazia? (2014).

Tullio De Mauro ha anche curato il DAIC. Dizionario avanzato dell’italiano corrente (1997), il Dizionario della lingua italiana (2000), il Dizionario etimologico (con M. Mancini, 2000) e il Dizionario delle parole straniere nella lingua italiana (con M. Mancini, 2001). Intensa anche la sua attività pubblicistica: ha collaborato, tra l’altro, con Il Mondo (1956-64) e L’Espresso (1981-90).