Moratti: l’amministrazione scolastica deve cambiare

Con la riforma del sistema scolastico sarà necessaria «una profonda revisione del ruolo e del funzionamento dell’Amministrazione centrale e delle sue articolazioni periferiche, chiamata non più a gestire le scuole ma a governarle attraverso norme generali e controlli di qualità. Per questo stiamo investendo nell’istituzione di un sistema di formazione degli insegnanti e di valutazione come garanzia d’unitarietà, efficacia e trasparenza dell’attività delle scuole». Lo ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, Letizia Moratti, al IX congresso nazionale dello Snals, che si chiude oggi a Roma.

«Con il provvedimento approvato prevediamo un nuovo sistema di formazione iniziale, che superi il vecchio e generico modello concorsuale, valorizzi sia i contenuti disciplinari sia quelli tipici della professione d’insegnamento ed introduca il tirocinio obbligatorio, con valutazione finale da parte delle scuole, per l’abilitazione all’insegnamento».

Riguardo agli aspetti finanziari della riforma, il ministro ha precisato che «non si tratta solo di aggiungere nuove risorse a quelle esistenti, ma di cambiare anche i criteri della gestione, di individuare i centri di spesa, di valutare l’efficacia d’ogni investimento e di sperimentare nuovi modelli d’amministrazione delle risorse, che ne garantiscano la massima efficienza».
«Tutto ciò è imposto all’Italia, come a tutti i paesi industrializzati, proprio per la dimensione, l’estensione e la complessità del sistema, dove si sono moltiplicati i soggetti responsabili della spesa».