Mobilità 2018/19: firma della proroga del contratto il 7 dicembre, Gilda degli Insegnanti contraria

Continua il confronto tra sindacati e Miur per la definizione del contratto decentrato nazionale sulla mobilità del personale docente, educativo ed Ata, per l’anno scolastico 2018/19. L’amministrazione, rappresentata dal Capo dipartimento dott.ssa De Pasquale e dal Direttore generale del personale dott.ssa Novelli, con le stesse motivazioni del precedente incontro ha riproposto lo scorso 4 dicembre alle organizzazioni sindacali la proroga, senza modifiche, dell’attuale testo contrattuale.

La Uil scuola ha ribadito di condividere l’esigenza di chiudere in tempi rapidi, salvaguardando quanto di positivo è stato deciso lo scorso anno: superare il blocco triennale della mobilità e consentire ai docenti titolari di ambito, attraverso il trasferimento, di riacquisire le titolarità di scuola. Il sindacato di Pino Turi, pur convenendo su tale esigenza, ha ribadito la volontà di apportare piccoli “aggiustamenti” all’attuale articolato:

  • necessità di rimettere mano alle aliquote;
  • accogliere i contenuti di una nostra proposta dello scorso anno, confermata di recente anche dal Consiglio di Stato, per consentire il passaggio dal ruolo del personale educativo, limitatamente agli abilitati con concorso ordinario del 2000, a quello della scuola primaria;
  • gestire, come previsto dall’attuale CCNI, la mobilità ON-LINE anche per il personale educativo;
  • chiarire all’art. 21 C.1, poiché è stata introdotta l’area unica, i criteri di individuazione dei perdenti posto del personale docente di sostegno della secondaria di secondo grado. Il prossimo incontro è previsto per giovedì 7 dicembre.

Snals Confasal è stata soprattutto categorica sulla necessità di porre le condizioni migliori per favorire il rientro in provincia di quei numerosissimi docenti nominati anche a centinaia di chilometri da casa e che sopportano una situazione disagiata sia dal punto di vista familiare che economico. Questo senza dimenticare la necessità di dare risposte positive a coloro che si aspettano l’immissione in ruolo.

Gilda degli Insegnanti ha invece ribadito la contrarietà alla proroga del contratto e ha chiesto all’Amministrazione di riconsiderare gli aspetti negativi del CCNI, fra cui gli ambiti territoriali con la chiamata diretta, la soppressione della fase comunale, l’esiguo numero di preferenze di scuole esprimibili e l’insufficiente percentuale di posti destinati alla mobilità territoriale interprovinciale.

Il Capo Dipartimento ha ribadito che la proroga del contratto non consente però alcuna modifica e che, pertanto, sono accettabili solo dei chiarimenti.

È stato fissato il prossimo incontro per la firma che si terrà giovedì 7 dicembre, ma la delegazione della Gilda degli Insegnanti ha confermato l’indisponibilità a firmare la proroga del contratto precedente.