Mobilità 2018/19: proposta proroga di un anno del CCNI, nuovo incontro tra Miur e sindacati il 4 dicembre

Trattativa mobilità 2018/19: si è svolto nel pomeriggio dello scorso 28 novembre il primo incontro tra il Miur e i sindacati alla presenza del Capo Dipartimento per il sistema educativo di istruzione e formazione, dott.ssa Rosa De Pasquale, della dott.ssa Novelli, del dott. Ponticelli e del dott. Molitierno. Nuovo incontro previsto per il prossimo 4 dicembre.

Nel corso dell’incontro – secondo quanto riportato dal resoconto pubblicato da Gilda degli Insegnanti – la dott.ssa De Pasquale ha comunicato che è intenzione della ministra dell’Istruzione, Valeria Fedeli, proporre sindacati una proroga di un anno del CCNI sulla mobilità sottoscritto da Amministrazione, Cgil, Cisl, Uil e Snals poiché i tempi per un nuovo contratto non ci sono a fronte della necessaria apertura del nuovo CCNL, all’interno del quale sarà possibile trattare nuove regole sulla mobilità anche se, ha ricordato la Ministra, il CCNL non potrebbe essere difforme dalle indicazioni date dalla Legge 107/15.

Alcune sigle sindacali firmatarie del CCNI dello scorso anno quindi hanno cercato di proporre piccole modifiche su punti che hanno dimostrato malfunzionamenti come, per esempio, l’applicazione errata dell’algoritmo per l´assegnazione dei perdenti posto, il problema delle quote stabilite per la mobilità nei licei musicali e il passaggio di cattedra degli educatori. 

Secondo la dott.ssa Novelli si possono operare miglioramenti solo nella parte applicativa del contratto, nell’ordinanza, ma non è possibile invece riformulare il contenuto del CCNI poiché si aprirebbe una nuova sequenza contrattuale sulla mobilità con tempi lunghi ed esito incerto. In particolare ha dichiarato l’indisponibilità dell’Amministrazione a rivedere le quote stabilite dalla legge per le immissioni in ruolo e la mobilità.

L’Amministrazione, che confidava in una rapidissima conclusione dell’accordo in serata, ha accettato di fissare un nuovo incontro per lunedì, 4 dicembre dopo aver preso visione delle eventuali proposte di modifica dell’ordinanza ministeriale.