Sulla questione dei “mezzi voti”, porta la sua testimonianza la lettrice Luisella Maxia, che spiega il proprio uso dei voti decimali, a seguito delle verifiche di fisica che sottopone agli studenti. Questo il precedente spunto di discussione.

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Dissento nettamente riguardo a quanto affermato dal dirigente scolastico di Bagheria almeno per quanto riguarda le valutazioni delle materie scientifiche.

Personalmente io insegno fisica e quando preparo e somministro una verifica ogni esercizio, test o quesito ha un punteggio massimo (portato preventivamente a conoscenza dell’alunno), che può benissimo essere espresso da un numero decimale. Alla fine per determinare il voto si sommano tutti i punteggi ottenuti che non possono superare i 9 punti e si aggiunge 1(la normativa dice che i voti vanno dall’uno al dieci).

Si tenga presente che, anche nel caso in cui ad ogni esercizio sia stato assegnato un punteggio massimo espresso da un numero intero, la valutazione dell’esercizio medesimo non è detto sia espressa da un numero intero.

L’esercizio infatti potrebbe non essere stato svolto correttamente in ogni sua parte. Se ad esempio il voto risultasse 6,35, non potendosi presentare valori decimali, si apporrà come voto 6+.

Certamente tutto risulterebbe più semplice se si potessero presentare numeri decimali o si ampliasse la scala dei voti, ad esempio da 1 a 30.Io uso questo metodo da anni e posso assicurare che i miei alunni lo trovavano chiaro e trasparente e non si presta a contestazioni.

Un’ultima osservazione circa lo sfogo del signor Eupremio. Mi si può spiegare perché un 2 o 5 sono ridicoli mentre un 3 non lo è? E perché non si dovrebbero assegnare voti come 9 o 10? Non vogliamo evidenziare l’eccellenza? Una scala limitata di voti porta inevitabilmente all’appiattimento più totale. Vogliamo continuare su questa strada che già ha fatto tanti danni?

Cordiali saluti

Luisella Maxia

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