Il metodo Fedeli: ‘Coinvolgere, ascoltare, dialogare’. Il Pd e l’Udc: ma ora fatela lavorare

Non è proprio un bel momento per il ministro dell’Istruzione. Dopo giorni di figuracce incomprensibili – e con le polemiche ormai al livello di guardia, per aver inserito nel curriculum un titolo di studio che non avrebbe mai acquisito – in difesa di Valeria Fedeli scende il campo un esponente della minoranza del Pd, il partito di maggioranza relativa. E le parole non lasciano dubbi: “Sono un suo estimatore, è una donna saggia e non mi imbarazza dal punto di vista politico”, dice il senatore Miguel Gotor. Certo – ammette – la questione del curriculum è “imbarazzante”, ma “bisogna avere le spalle larghe. Conoscendola, non ho dubbi che abbia capacita’, saggezza e formazione per poter guidare il ministero dell’Istruzione”.

Accorre a dar man forte il vice segretario vicario dell’Udc Antonio De Poli. “Gli attacchi preventivi nei confronti del ministro dell’Istruzione Valeria Fedeli non ci piacciono. A chi la sta criticando, in queste ore, diamo un consiglio: vediamo il Ministro all’opera prima di esprimere qualsiasi giudizio”, fa sapere De Poli. Ma l’esponente Udc sembra avere anche un secondo e forse più chiaro obiettivo. Dice: “Siamo fiduciosi che il Ministro Fedeli, politica sensibile, persona capace e competente, saprà assumere posizioni compatibili con le nostre a difesa dei valori della Famiglia. Sono attacchi polemici, strumentali e privi di argomentazioni”.  Come a dire: per ora hai il nostro sostegno, ma attenzione a non calpestare i valori del mondo cattolico, perché potremmo sempre ripensarci. E che l’aria non sia proprio tranquilla per la neo ministra lo fa capire bene Idea, il partito di Quagliariello. “Alla luce delle evidenze e delle reazioni suscitate nel mondo della scuola, che rischiano di determinare una situazione di oggettiva delegittimazione, Idea ritiene che il ministro Fedeli debba rimettere il suo mandato”. 

Staremo a vedere come andrà a finire. Lei intanto, il ministro, cerca di calmare le acque spostando l’attenzione sui temi e sui problemi che saranno presto sul suo tavolo. L’intento è quello di tranquillizzare tutti. Dice: “Coinvolgere senza escludere, ascoltare, dialogare senza urlare, procedere senza dividere e costruire una società che includa e rispetti il pluralismo”. Parole che sanno di un vero e proprio programma politico, illustrato nel corso della sua prima uscita pubblica, all’inaugurazione del campus “Giubileo” della Lumsa (Libera Università Maria Santissima Assunta). Poi aggiunge, in maniera ecumenica: “Affronterò le mie responsabilità con umiltà e dedizione, mettendoci testa e cuore, pensando in particolare ai giovani e alle attese delle famiglie. Il mio tempo e le mie energie a viale Trastevere sono per voi, per i professori, per i ricercatori, per gli insegnanti, per gli studenti e per le famiglie”.  E infine un accenno al metodo che intende seguire: “Abbiamo molto bisogno, in questo tempo così frantumato e individuale, di condividere gli obiettivi a cui ciascuno porta la sua competenza per un progetto condiviso. Se non coinvolgi i soggetti interessati, difficilmente sono praticabili l’innovazione e il cambiamento”

Sepolti gli ultimi anni di lavoro del Miur, la Fedeli ha ringraziato il suo predecessore Stefania Giannini, per gli anni “intensi e operosi” alla guida del Ministero. E ha ricordato di essere stata “sgridata” ieri sera dal Presidente della Repubblica emerito Giorgio Napolitano, che ha criticato appunto l’uso di termini come “ministra”, sottolineando che la Lumsa è stata fondata da una donna, Luigia Tincani, e prendendo spunto dalla sua figura per assicurare il suo impegno a favore della non discriminazione di genere nell’istruzione, così come al momento in cui le donne cercano lavoro o in cui prendono il periodo di maternità. 

Qualche parola anche sull’università. “Conoscenza e cultura non crescono se creano esclusione. Va bene sostenere i migliori, ma mai dimenticarsi di chi non ha avuto le condizioni per poter partecipare” e studiare “fino al percorso universitario. Credo – ha aggiunto la Fedeli – che il diritto allo studio sia la chiave indispensabile per moltiplicare il benessere creativo e intellettuale, per rendere la società’ inclusiva”.