Messa a norma degli edifici scolastici. Basterà la nuova proroga?

La Legge 1 marzo 2005, n. 26 ha prorogato di ulteriori sei mesi il termine degli interventi per la messa a norma degli edifici scolastici da parte degli enti locali, che una recente norma aveva già prorogato dal 31 dicembre scorso al prossimo 31 dicembre.
Il nuovo termine è stato dunque fissato al 30 giugno 2006.

La nuova boccata d’ossigeno per gli Enti locali (Comuni per gli edifici che ospitano scuole dell’infanzia e del primo ciclo primario, Province per quelli che ospitano istituti di istruzione secondaria) teoricamente dovrebbe consentire un tempo utile per gli interventi di messa a norma, ma le situazioni sono molto complesse e difficili.
Oltre ai necessari stanziamenti per gli interventi di manutenzione straordinaria per la messa a norma, vi sono in molte province situazioni di notevole ritardo che difficilmente potranno essere superate in poco più di un anno.

Dai dati ufficiosi del Miur è rilevabile una situazione non rosea di certificazioni acquisite sugli oltre 40 mila edifici censiti. Per essere in regola gli edifici devono essere sottoposti ad interventi che consentano di essere a norma (e certificati) per l’agibilità statica, la prevenzione infortuni, la agibilità igienico-sanitaria, certificazione di conformità dei Vigili del Fuoco.
Rispetto a pochi anni fa le situazioni sono migliorate, ma resta ancora molto da fare se si pensa che nelle regioni in cui si è fatto meglio di tutti (Trentino, Friuli, Campani e Emilia) si è intorno al 50% degli interventi realizzati.

Per quanto riguarda la certificazione di agibilità statica degli edifici, risulta che in Campania l’ha acquisita più del 78% degli edifici scolastici (in Liguria solo il 39%); la certificazione igienico sanitaria è acquisita in pochissime situazioni, con il Trentino che è oltre il 26%. La certificazione di conformità dei Vigili del Fuoco è stata rilasciata a quasi il 60% degli edifici trentini, ma solo al 21% di quelli calabresi.
Insomma c’è molto da fare ancora per mettere in sicurezza i luoghi in cui ogni giorno vivono, tra studenti e personale scolastico, oltre 9,5 milioni di persone.