Mentre la Merkel rilancia la cooperazione istituzionale, la Moratti la affossa

Consapevole del fatto che non si può essere competitivi senza un sistema formativo di elevata qualità, il Cancelliere tedesco Angela Merkel lancia una grande intesa tra Governo, Lander e privati per investire nell’istruzione.
In Italia, viceversa, si registra una crescente difficoltà nei rapporti tra il governo, le Regioni e le Autonomie territoriali.
I recenti comportamenti politico-amministrativi del Miur (decreti sulla sperimentazione, di definizione tabelle confluenze, di corrispondenza dei titoli, di utilizzo della quota oraria del curricolo riservata alle istituzioni scolastiche) evidenziano impietosamente un vero e proprio collasso istituzionale che deriva in modo diretto ed evidente da una quasi totale mancanza di governance.
Il Miur sembra incapace di costruire un rapporto nuovo, lineare, non occasionale e strumentale con le Regioni, nonostante la pregressa travagliata esperienza del decreto legislativo n. 226 sul secondo ciclo. Né si ravvisa da parte della maggioranza delle Regioni una gran voglia di collaborare in questa fase.
Tra i due litiganti, verrebbe da dire, chi ci rimette sono i cittadini: le proposte del Governo alle Regioni relative alle predette questioni ponevano questioni di merito di natura tecnica e giuridica che andavano affrontate in forma costruttiva nell’interesse del paese. Che troppe volte viene dopo.