Ma un santo patrono la scuola ce l’ha già

Santa Rosa Venerini, fondatrice del movimento delle maestre Pie Venerini, merita, per un carisma come il suo, di poter essere indicata come patrona della scuola italiana“.

L’ha sostenuto il ministro dell’istruzione Beppe Fioroni durante una visita a Fano, ricordando la santa viterbese benemerita nel campo dell’educazione.

Però la scuola italiana (almeno quella cattolica) un santo patrono ce l’ha già, nominato nel 1880 da papa Leone XIII. Si tratta di San Tommaso d’Aquino.

Papa Leone XIII con la sua breve “cum hoc sit” proclamava San Tommaso d’Aquino patrono della scuola nel 1880 con queste motivazioni: “Ci parve opportuno, in proposito, chiedere anche un parere del Sacro Concilio, per conoscere i legittimi riti per procedere nella decisione; e dopo aver constatato che non si era manifestato alcun dissenso e che il parere corrispondeva perfettamente ai Nostri voti, Noi, in gloria di Dio onnipotente e in onore del Dottore Angelico, ad incremento delle scienze e per il generale vantaggio dell’umana società, con la Nostra suprema autorità dichiariamo San Tommaso, Dottore Angelico, patrono delle Università degli Studi, delle Accademie, dei Licei, delle scuole cattoliche, e vogliamo che Egli sia ritenuto, rispettato e venerato come tale da tutti – come fra i Santi del cielo che le Accademie o i Licei avessero eventualmente scelto in precedenza quali patroni particolari – e che l’onore e il titolo di Lui rimangano anche fra i posteri.”

In calce è riportata la datazione “Dato a Roma, presso San Pietro, sotto l’anello del Pescatore, il 4 agosto 1880, anno terzo del Nostro Pontificato”.

Forse la mediazione si potrebbe trovare con un’accoppiata di santi patroni, papa Benedetto XVI permettendo, naturalmente.