Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Ma le classi ponte no, non le voglio veder

Fa nuovamente discutere l’ipotesi avanzata direttamente dal Presidente del Consiglio di trasformare in legge la mozione sulle classi ponte per alunni stranieri contenuta della mozione della Lega approvata il mese scorso in Parlamento.

Se può non stupire la reazione di dissenso sulla proposta da parte dell’opposizione, fa notizia invece la presa di posizione critica dell’assessore comunale di Milano, Mariolina Moioli già direttore generale della direzione dello studente con il ministro Moratti che a suo tempo si occupò proprio di alunni stranieri pubblicando linee guida per il loro inserimento a scuola.

La Moioli ha dichiarato di aver parlato con il ministro Gelmini, facendole presente, da donna di scuola, che l’idea delle classi ponte non è realizzabile. “Ritengo però giusto – ha aggiunto Moioli – che per i ragazzi stranieri si organizzino attività a latere per dare a loro le competenze essenziali, come quelle linguistiche, che permettano loro di capire bene quello che succede in classe“.

La mozione della Lega è rimasta per il momento lettera morta, perché diversi elementi contenuti non possono trovare applicazione, considerato che esiste uno specifico provvedimento normativo (Dpr 394/1999) che all’articolo 45 sembra non consentire di adottare le soluzioni proposte (“L’iscrizione dei minori stranieri nelle scuole italiane di ogni ordine e grado avviene nei modi e alle condizioni previsti per i minori italiani. Essa può essere richiesta in qualunque periodo dell’anno scolastico”).

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