M5S contro emendamento sui punteggi nei concorsi

Contestata l'idea che nei concorsi pubblici si tenga conto non solo del voto ma anche dell'università che lo ha dato. Questione controversa...

L’emendamento approvato alla Delega sulla PA, per il quale da oggi il punteggio nei concorsi pubblici sarà determinato non solo dal voto di laurea ma anche dall’Ateneo di provenienza, è un nuovo colpo mortale che governo e Pd assestano al sistema pubblico d’istruzione, spazzando via definitivamente i principi di uguaglianza e inclusione su cui questo si fonda“. Lo affermano in una nota congiunta i parlamentari del M5S delle Commissioni Cultura di Camera e Senato.

Con la riforma della scuola e ora con questa nuova porcata – continuano – si compie il disegno  pericolosissimo di un governo palesemente orientato verso il privato, un disegno che crea disuguaglianza, che discrimina e spacca il Paese in due tra cittadini di serie A e cittadini di serie B, tra chi ha i mezzi per potersi permettere il meglio, o presunto tale, e chi questi mezzi non li ha e per questo sarà lasciato per sempre ai margini, all’ultimo posto. Il governo che doveva cambiare l’Italia sta spazzando via gli ultimi brandelli di meritocrazia che erano rimasti in questo Paese“.

Per noi – concludono – la strada è quella della libertà di accesso al concorso pubblico senza discriminante sul voto di laurea e tantomeno sull’Ateneo di provenienza. Lo abbiamo sempre detto e lo abbiamo messo su carta con una nostra proposta di legge già depositata alla Camera, a prima firma Carlo Sibilia. Se questo è l’antipasto della Buona Università, c’è solo da  preoccuparsi“.

Sulla questione peraltro il dibattito è aperto da tempo perché è ben noto che in Italia non sempre al voto di laurea corrisponde la effettiva preparazione dello studente in termini di conoscenze e competenze.