Lo Snals Confsal chiede l’abrogazione della Legge 107

Snals Confsal ha lanciato nei giorni scorsi una petizione che impegna tutti i partiti a indicare chiaramente nei propri programmi elettorali misure e risorse per la scuola, promettendo in cambio di invitare a votare per quelli che prenderanno impegni chiari. Poi “Saranno i cittadini, negli anni seguenti, a decidere nel segreto dell’urna se i politici eletti e i loro partiti abbiano onorato o no la promessa”.

Nel mirino del sindacato sta soprattutto la Legge 107 (Buona Scuola), che ha portato la scuola a trasformarsi “da palestra di istruzione e di intelligenza a luogo di trasmissione di direttive governative e gestione di potere arbitrario” con “totale rimozione di ciò che costituisce il cuore della scuola: la centralità del processo d’insegnamento e la sua libertà, la qualità didattica, la serietà degli studi”.

La petizione elenca poi sette punti programmatici, tra i quali l’allineamento alla media europea, in cinque anni, della quota del PIL destinata alla scuola, lo stop alle classi pollaio e all’innalzamento dell’età pensionabile, la messa in sicurezza di tutti gli edifici scolastici ma soprattutto, come recita il quarto punto, “L’abrogazione della L. 107/2015 e la rielaborazione di una riforma condivisa”.

Quella dello Snals Confsal, in passato sempre restio a schierarsi apertamente nelle competizioni elettorali, non è una dichiarazione di voto in favore di questo o quel partito o coalizione, ma è certamente una dichiarazione contro il governo e il suo maggiore partito, il PD, che sta sì rammendando la Buona Scuola per opera della tenace tessitrice Fedeli, ma non può non difendere una legge simbolo della sua azione di governo.