L’Italia si muove, ma troppo lentamente

Altro settore chiave per realizzare la strategia di Lisbona è quello della ricerca e dell’innovazione. L’Europa non solo deve investire di più ma deve essere in grado di ritenere e attrarre giovani ricercatori e scienziati. Il Rapporto lancia la proposta di istituire un Consiglio Europeo per la Ricerca che coordini e finanzi la ricerca di base a livello europeo.
Ma a che punto è il nostro Paese nel raggiungimento degli obiettivi di Lisbona? Rispetto ai quindici indicatori strutturali utilizzati dal Rapporto Kok l’Italia, nel periodo 1999-2003, è peggiorata in 8, e migliorata in 7; tra questi ultimi figurano due indicatori che riguardano il capitale umano: la percentuale di investimenti in ricerca e sviluppo, rispetto al prodotto interno lordo, che è cresciuta dello 0,04 e la percentuale di giovani di età compresa tra i 20 e i 24 anni con un’istruzione almeno di livello secondario superiore, anche questa salita dello 0,9. Si tratta di indubbi progressi, ma ancora non sufficienti a portare il Paese in linea con la media dell’Unione Europea, sia dell’Europa storica a 15, che di quella attuale a 25.