Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

Lingua straniera e scuola dell’infanzia: le cose vanno fatte… e meglio

Le attività di insegnamento della lingua straniera (LS) nella scuola d’infanzia sono diffuse su tutto il territorio nazionale, in particolare l’84,8% delle scuole che hanno risposto al sondaggio promosso dal Miur (1607 su 1740) dichiara di avere attivato forme di insegnamento della LS. Di queste scuole, 1199 sono scuole statali e 276 sono scuole paritarie (http://www.tuttoscuola.com/ts_news_671-1.docx). Solo il 7,6% dichiara di non avere attivato alcuna forma di insegnamento.

Introdurre l’insegnamento di una seconda lingua tra i tre e i cinque anni è pedagogicamente corretto perché l’apprendimento delle lingue è particolarmente favorito fino ai 5 anni, quindi non si tratta di anticipare ma di farlo al momento giusto. I risultati del sondaggio sulla diffusione della conoscenza delle lingue straniere nella scuola dell’infanzia evidenziano la necessità di dover disporre, in una fase così anticipata,  di personale adeguatamente formato. Purtroppo una grossa fetta dei bambini è affidata a insegnanti con una conoscenza di livello A2 e B1: il livello A2 rappresenta il 19,2 degli insegnanti addetti all’insegnamento della lingua straniera e un altro 19,9 è di livello B1, per un totale di circa il 40%.

L’osservazione contenuta nel rapporto che le scelte del docente per le attività di insegnamento ricadano soprattutto sul docente di classe con una qualifica per l’insegnamento di una LS (49,4%), è bilanciata da una percentuale significativa di docenti esterni alla scuola (49,1%), composta da un 31,4% di docenti qualificati, il 14,2% da docenti madrelingua specializzati e dal 3,5 % madrelingua volontari.

Nel rapporto è assente un quadro esaustivo di raffronto: manca sia il dato totale delle scuole dell’infanzia a livello nazionale, statali e paritarie, sia un confronto sugli apprendimenti degli allievi. Inoltre per quanto concerne la formazione degli insegnanti, il sistema si fonda ancora su presupposti non più adeguati in quanto si affida alla certificazione di  strutture, comprese le Università, che sono esse stesse carenti sotto il profilo dell’efficacia della didattica e dell’accertamento delle competenze, che riveste un’importanza cruciale quando si tratta di chi avrà la responsabilità di insegnare.

Per approfondimenti:
http://www.istruzione.it/allegati/2015/INFANZIA_Lingue_Straniere_Rapporto_Monitoraggio_Dicembre%202014.pdf

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