Tuttoscuola: Il Cantiere della didattica

L’inglese della Moratti fa discutere ma piace alle famiglie

In molte scuole medie, dove sono già in corso gli incontri con le famiglie in vista delle iscrizioni al prossimo anno scolastico, sta emergendo un consenso diffuso per la nuova proposta dell’insegnamento della lingua inglese.
La riforma, versione ultimo decreto legislativo 226 del 17 ottobre scorso, ha introdotto una novità per l’insegnamento dell’inglese a cominciare dalla prima classe della scuola media, dove, in via ordinaria, sarebbero previste tre ore di inglese alla settimana e due per un’altra lingua comunitaria (il francese la spunta su tedesco e spagnolo).
I genitori, invece, possono chiedere che quelle 3+2 ore settimanali per le lingue straniere siano tutte dedicate esclusivamente all’insegnamento dell’inglese per complessive cinque ore.
In questo caso, al momento dell’iscrizione in prima, devono assumere l’impegno di mantenere le cinque ore fino al termine dei tre anni di scuola media e oltre.
Questo potenziamento dell’inglese ha già fatto discutere, perché violerebbe impegni europei per la diffusione delle diverse lingue comunitarie e impedirebbe la conoscenza della cultura di Paesi diversi dal Regno Unito.
Le famiglie invece sembrano pensarla in modo diverso e, almeno dai primi segnali che emergono, sono orientate a dare un sì convinto all’offerta di full time dell’inglese.
La scelta non sarebbe priva di conseguenze sugli organici. Se, come sembra di capire, a iscrizioni concluse dovesse verificarsi l’en plein per l’inglese potenziato, si prospetterebbe per i prossimi anni il rischio di insegnanti di francese in soprannumero, perché potrebbe non bastare che le scuole offrano quest’ultima lingua nelle attività opzionali facoltative.

Forgot Password