L’impegno di Tremonti per la scuola onorato a metà. I sindacati…

L’impegno assunto da Tremonti per salvare la destinazione delle risorse del 30% è stato (in senso letterale) onorato e quei fondi verranno restituiti al personale scolastico, anziché essere destinati, come era stato previsto, a sostenere i bilanci delle scuole.

Hanno ragione, quindi, quei sindacati della scuola che hanno strappato quell’impegno, ad apprezzare la correzione apportata dal maxiemendamento, però…

Però quel sacrosanto diritto di tutto il personale scolastico di vedere garantita la progressione di carriera prevista dalle norme contrattuali vigenti non è stato rispettato, come chiedevano i sindacati della scuola Cisl, Uil, Snals e Gilda.

Vi è stata una concessione minima, non troppo esplicita nel nuovo testo, per assicurare gli scatti di anzianità per questo triennio, mediante il parziale utilizzo delle risorse del 30%. E questo, come la restituzione del fondo del 30% alla sua originaria destinazione, è merito della pressione sindacale.

Ma il ritardo di tre anni nella progressione della carriera da qui al 2050 è rimasto tutto, come prevedeva già il comma 23 dell’art. 9 del DL 78/2010.

Di questa sgradita sorpresa (segnalata subito da Tuttoscuola) hanno preso consapevolezza anche i sindacati.

La Gilda degli Insegnanti esprime “forte preoccupazione” sugli scatti di anzianità dopo l’approvazione in Senato del maxiemendamento alla Finanziaria e si chiede se il ministro Gelmini riuscirà a rispettare “l’impegno assunto dal ministro Tremonti di utilizzare il 30% dei fondi riservati al merito per evitare il blocco degli scatti di anzianità”.

Lo Snals, da un parte, plaude al recupero delle risorse del 30%, ma, dall’altra, dichiara che “quello ottenuto è un risultato parziale e in sede contrattuale dovremmo operare per il mantenimento della progressione di anzianità anche oltre il triennio”. Comma 23, permettendo, naturalmente…