Letizia Moratti: algida come ministro, gradevole come sindaco (candidato)

Nell’ascoltare l’intervista che a Sky TG24 due giornalisti hanno fatto in questi giorni a Letizia Moratti, si ha la netta impressione che, nonostante siano stati tanti e complessi i problemi affrontati nel corso dell’incontro televisivo, il ministro si trovi molto più a suo agio nelle vesti di sindaco (per il momento solo candidato) che in quelle di responsabile della scuola e della università.

Disinvolta, pronta, sfoggiando una competenza a 360 gradi, il ministro uscente ha accettato l’intervista senza utilizzare appunti o documenti, come invece era solita fare nelle interviste da responsabile del dicastero dell’istruzione, confermando come in questi cinque anni abbia “sofferto” il ruolo di tecnico della scuola poco naturale e poco adeguato alle sue competenze e alla sua esperienza., portato avanti comunque con la riconosciuta determinazione di “lady di ferro”.

Letizia Moratti, che indubbiamente presenta in questi ultimi tempi una raggiunta maturità di personaggio pubblico, nel corso dell’intervista non ha mai evidenziato impaccio sulle questioni rappresentate, mostrando di padroneggiare forse meglio le mille questioni di una metropoli che quelle del mondo della scuola.

A proposito della “sua” riforma, ha detto che, chiusa quella esperienza istituzionale, da sindaco di Milano (se eletta) non contrasterà assolutamente eventuali modifiche che il suo successore alla Minerva vorrà fare, rispettandone scelte e funzione.

Sul suo recente passato di ministro ha avuto un breve cenno di rammarico per non essere stata sempre capita – anche per colpa sua – dagli insegnanti.