Le riforme possono aspettare, la scuola no

Gilda degli insegnanti, attraverso il suo coordinatore nazionale, Rino Di Meglio, lancia un grido d’allarme con preghiera di soccorso (serio e credibile) per la scuola.

Con il suo appello si rivolge ai politici, in vista delle prossime elezioni, partendo dalla constatazione che nell’opinione pubblica si è destato, secondo Gilda, un nuovo interesse per la scuola.

Il sindacato, quindi “non è più solo ad affermare la necessità di una scuola seria, con insegnanti qualificati, del ripristino di un minimo di disciplina e della valutazione degli alunni in base all’effettivo merito”.

I governanti sono invitati, quindi, a cambiare la rotta disastrosa tenuta negli ultimi decenni nei confronti della scuola.

I concetti basilari da sostenere, secondo Gilda degli insegnanti, sono pertanto, che la scuola statale non sia considerata terreno di conquista di una parte politica, e che vi sia la moratoria nelel cosiddette riforme, perché “non è possibile che ad ogni cambio di Governo la scuola italiana venga devastata negli ordinamenti e nei programmi”. I docenti hanno bisogno di un periodo di stabilità.