Le graduatorie di istituto pronte ad anno scolastico inoltrato?

Normalmente, in contemporanea con l’aggiornamento delle graduatorie ad esaurimento utilizzabili per le immissioni in ruolo e per le nomine annuali, vi è anche l’aggiornamento delle graduatorie di istituto per le supplenze brevi.

Il decreto legge 70/2011 sullo sviluppo ha previsto che il tempo di validità delle une e delle altre diventi triennale. Le graduatorie ad esaurimento sono in fase di definizione, dopo la chiusura dei termini per l’aggiornamento dei punteggi e per i possibili trasferimenti da provincia a provincia, ma dovranno essere riassestate per effetto dei nuovi inserimenti previsti da emendamenti al decreto.

Se tutto andrà bene, le graduatorie ad esaurimento, a causa di questo incrocio con il decreto legge e con i relativi emendamenti, potranno essere pronte definitivamente entro la prima decade di agosto.

A seguire potranno essere definite anche le graduatorie di istituto diventate triennali.

Tuttavia, anche se il relativo decreto ministeriale venisse emanato ora, occorrerà attendere il varo delle graduatorie ad esaurimento definitive per l’intreccio stretto che queste hanno con le graduatorie di istituto.

Infatti, le graduatorie di istituto sono costituite da tre fasce di supplenti: la prima fascia è riservata agli iscritti in graduatorie ad esaurimento, la seconda fascia è aperta a chi, non inserito nelle graduatorie ad esaurimento, è comunque in possesso di abilitazione, mentre la terza fascia, l’ultima, comprende i docenti non abilitati.

La stretta dipendenza tra le graduatorie ad esaurimento e quelle di istituto determinerà sicuramente un notevole ritardo nella definizione di queste ultime graduatorie con ripercussioni sulla regolarità dell’anno scolastico. In attesa di poter disporre delle graduatorie di istituto così “terremotate”, per le supplenze brevi di istituto si procederà alla nomina di supplenti secondo le vecchie graduatorie fino alla nomina dell’avente titolo che potrebbe arrivare anche dopo diversi mesi, con compromissione certa della continuità didattica e comprensibile protesta delle famiglie degli alunni.

Tutto questo non poteva essere deciso prima, evitando questa ennesima sofferenza per la scuola, con ricadute negative sul livello di qualità del servizio?