È in libreria un nuovo lavoro di Beppe Ghisolfi, vice presidente europeo delle Casse di risparmio ESBG e consigliere dell’Istituto Mondiale delle Casse di risparmio WSBI, nonché presidente dell’Accademia di Educazione finanziaria. Il titolo, Le fondazioni bancarie (Aragno editore, Torino 2020, introduzione di Antonio Patuelli), va letto insieme al sottotitolo, Manuale di navigazione, che ne lascia intendere l’intento pragmatico, volto a rendere chiara e comprensibile, insomma ‘navigabile’, una materia all’apparenza resa impenetrabile dalla sua corazza ipertecnicistica.
Questo volume è il quarto di una serie, sempre edita da Aragno, che negli anni scorsi ha annoverato altri tre titoli dello stesso autore, il Manuale di educazione finanziaria (2014), Banchieri (2018) e Lessico finanziario (2019), che fanno di Beppe Ghisolfi il più noto e popolare divulgatore italiano nel campo dell’educazione finanziaria.
Le fondazioni di origine bancaria, si spiega nel libro, sono 86, prevalentemente dislocate al Nord. Il loro assetto attuale deriva dalla riforma Ciampi-Amato del 1998-1999, integrata da due sentenze della Corte Costituzionale del 2003, che le ha configurate come soggetti privati non profit, abilitati ad effettuare interventi di sostegno nei settori della ricerca scientifica, istruzione, arte, sanità, cultura, volontariato e assistenza alle categorie sociali deboli. Alla fine del 2018 avevano una dotazione patrimoniale complessiva di circa 40 miliardi di euro e avevano erogato nello stesso anno oltre 1 miliardo di euro in più di 20.000 interventi. Se si considera l’arco di tempo che va dal 2000 al 2018 gli interventi filantropici delle fondazioni hanno superato i 22 miliardi di euro.
“La storia delle fondazioni”, nota Ghisolfi, “sicuramente di successo, dimostra come da un atto di privatizzazione possa derivare un arricchimento non solo dell’ordinamento giuridico, ma anche dell’infrastruttura sociale di un Paese”.
Sull’importanza di un’educazione finanziaria aggiornata, che consenta agli studenti in primo luogo, ma anche a tutti i cittadini, di utilizzare le straordinarie risorse offerte dalle nuove tecnologie, interviene anche Armando Palma in un argomentato articolo pubblicato nel numero di febbraio del mensile Tuttoscuola.
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