Le 40 ore settimanali di lavoro nella scuola

Lo schema di decreto approvato dal Consiglio dei ministri nei giorni scorsi per conformare l’orario settimanale di lavoro ad una direttiva europea ha suscitato reazioni compatte delle organizzazioni sindacali soprattutto per l’estensione delle previsioni ai lavoratori dei comparti pubblici che hanno, come è noto, un orario settimanale di 36 ore.
Rappresentanti del Governo si sono affrettati a precisare che le 40 ore costituiscono l’orario massimo e che comunque è previsto il rispetto degli attuali contratti, ma ciò non è bastato a smorzare le riserve sindacali. È previsto un apposito incontro sulla questione.
Il personale scolastico è stato anch’esso incluso nella previsione del tetto di 40 ore settimanali.
A parte il personale ausiliario e amministrativo che, per quanto riguarda l’orario di servizio, è assimilato agli altri dipendenti pubblici con le 36 ore settimanali, l’aspetto più delicato riguarda i docenti che hanno sì un orario settimanale d’insegnamento ben quantificato (24 ore nell’elementare. 18 nella secondaria), ma hanno altri oneri quantificati, collegiali e individuali, a scansione periodica oltre agli altri oneri individuali, non quantificati, connessi con la funzione (preparazione delle lezioni, correzione dei compiti). Un’atipicità di orario comune agli altri docenti europei.