L’avvio immediato della riforma: il piano in tre mosse della maggioranza

La riforma è bloccata? E allora, avanti con la sperimentazione.
Sembra quindi questa la nuova strategia avviata dal ministro Moratti a seguito delle ulteriori complicazioni intervenute nell’iter parlamentare della riforma, la cui approvazione da parte del Senato non avverrà, nella migliore delle ipotesi, prima della fine del mese di settembre. La legge dovrà poi passare all’esame della Camera, dove non avrà vita facile.
Vediamo allora qual è il piano messo a punto dalla maggioranza per rispondere a chi accusava il Governo di stallo totale in tema di scuola. Le manovre sono iniziate in sordina nei giorni scorsi con l’approvazione in commissione Istruzione, mercoledì 24 luglio, dell’emendamento Asciutti, in base al quale l’iscrizione anticipata può avvenire “secondo criteri di gradualità e in forma di sperimentazione”.
Subito dopo la maggioranza presenta in commissione Istruzione del Senato riunita in sede referente un ordine del giorno con il quale si invita il Governo a promuovere già dal prossimo anno scolastico iniziative sperimentali sui principali punti della riforma delineata nel disegno di legge delega.
È il segnale per la Moratti di via libera della maggioranza alla sperimentazione, che verrebbe messa in atto in gran fretta con decreti riguardanti il funzionamento delle prime classi della scuola dell’infanzia ed elementare.
Il puzzle della sperimentazione della riforma Moratti si riempie così di un altro tassello. Il versante dell’istruzione secondaria e della formazione professionale è già coperto dalle intese con sette regioni (alle quali si aggiungerà anche il Veneto, come già anticipato da Tuttoscuola 15 giorni fa). Ecco ora profilarsi quello della scuola di base.