L’Anp chiede di ripensare la figura del collaboratore scolastico

Ritornare all’impiego dei bidelli  nelle scuole visto che l’affidamento alle ditte di pulizia non si è rivelato, negli anni, più vantaggioso dal punto di vista economico. Ne è convinto il presidente dell’Associazione nazionale dirigenti e  alte professionalità della scuola (Anp) Giorgio Rembado che all’agenzia di stampa Adnkronos commenta l’occupazione di istituti a Napoli da parte degli ex Lsu addetti alle pulizie e i disagi che stanno vivendo molte scuole rispetto agli standard di pulizia.

La questione degli affidamenti alle ditte di appalto è nata anni fa sulla base di un presupposto che poi si è rivelato sbagliato e cime la previsione di un contenimento della spesa – dice Rembado – Si sono eliminate quote consistenti di personale ausiliario nelle scuole per sostituirlo con le ditte di pulizia. L’esito che ci si augurava, quello di minori spese, non si è realizzato e ciò fa venire meno le ragioni originarie di quella soluzione“. “Molti dirigenti delle scuole, che hanno fatto questo tipo di esperienze, hanno avuto un ripensamento complessivo – sottolinea Rembado – ritenendo inoltre che la funzione del bidello sia molto più ampia: il bidello non è solo addetto alle pulizie, ma è anche una figura che  garantisce la vigilanza nei locali della scuola nelle ore in cui si  presta servizio ai piani e può svolgere una funzione di supporto nei  confronti degli studenti e degli alunni portatori di handicap“.

La figura del bidello dunque, secondo il preside, può essere “rivitalizzata e ridefinita” e va fatta una scelta di fondo cioè “ritornare al personale ausiliario, anche in una veste rinnovata, piuttosto che agli addetti di pulizia“. Riguardo alle occupazioni e le proteste avvenute a Napoli, dove ieri una dirigente scolastica si è barricata nell’istituto per impedire ai manifestanti di entrare, Rembado osserva: “E’ ovvio che il dirigente della scuola è garante del servizio e non può vedere con favore le proteste, ancorché riconducibili all’esercizio dei diritti dei lavoratori“.