L’anagrafe scolastica: un potenziale immenso per conoscere il sistema di istruzione

In vista degli esami di Stato, il ministero della Pubblica Istruzione nei giorni scorsi ha fornito con un proprio comunicato una serie molto interessante di dati sugli studenti alla maturità.

In particolare si è soffermato sull’incidenza femminile (52%), sull’età dei candidati (in regola, in ritardo o in anticipo, da cui si evidenzia una maggiore regolarità delle ragazze), sui candidati stranieri, ecc.

La vera notizia di quel comunicato è comunque un’altra: per la prima volta i dati sono stati ricavati dall’anagrafe scolastica, una banca dati dal potenziale immenso ancora da sfruttare.

L’anagrafe nazionale degli alunni (per ora limitata alle scuole statali) è l’archivio dei dati che illustrano il percorso scolastico dello studente. E’realizzata mediante la trasmissione telematica di alcuni dati (esclusi i “dati sensibili”) tratti dagli archivi informatici delle singole istituzioni scolastiche, alla banca dati del Sistema informativo del Ministero della Pubblica Istruzione.

In questo modo il Ministero può rispondere in modo adeguato ad esigenze quali:

– controllo dell’abbandono, della dispersione, ecc.

– informazioni complete, in tempo reale, su tutta la vita scolastica degli studenti evitando lunghe e laboriose rilevazioni;

– dati certi che permettono di gestire in modo adeguato le risorse umane e finanziarie;

– gestione automatica di alcune operazioni amministrative, quali quelle del passaggio tra un ciclo di studi e l’altro o i trasferimenti ad altra scuola.

Insomma, un potenziale quasi immenso che merita di essere utilizzato, anche se circoscritto alla sola utenza scolastica.