L’alternanza studio lavoro non uccide, la mancanza di sicurezza sì

Nella tristissima vicenda della morte di Lorenzo Parelli i familiari della giovane vittima, il padre Dino, la mamma Maria Elena e la sorella Valentina, hanno dato un esempio concreto di che cosa significa quella “dignità” alla quale si è insistentemente richiamato Sergio Mattarella come valore guida della nostra società democratica nel discorso pronunciato dopo la cerimonia del giuramento come nuovo Presidente della Repubblica.

Nella lettera aperta, indirizzata sia agli organi di stampa sia alla comunità, i parenti di Lorenzo hanno prima di tutto manifestato la loro fiducia nelle istituzioni che stanno effettuando le indagini, prendendo le distanze da semplificazioni e strumentalizzazioni della vicenda. “La sicurezza e la salute, la scuola e il lavoro richiedono adeguati strumenti di accompagnamento e protezione, strumenti che forse, nella triste perdita di Lorenzo, sono mancati”, scrivono nella lettera, che così prosegue: “La vicenda che ha investito nostro figlio Lorenzo e la nostra famiglia ci sembra infatti richiedere, innanzitutto, un periodo di silenzio, di riflessione e – come credenti, quali siamo – di preghiera che intendiamo condividere con la nostra comunità e il nostro territorio, così straordinariamente solidali con noi”.

Un invito che non sembra essere stato raccolto dagli studenti che hanno promosso le manifestazioni di protesta contro l’alternanza studio lavoro scontrandosi con la polizia: “legittime proteste per la morte dello studente Lorenzo Parelli” secondo la Flc Cgil, che insieme alla Confederazione si è poi dichiarata “al fianco degli studenti di tutta Italia che si sono dati appuntamento questa mattina (il 4 febbraio, NdR) nelle piazze delle principali città per far sentire ancora una volta la loro voce”. Contro l’alternanza e per l’eliminazione delle prove scritte nel prossimo esame di maturità. Cioè, sembra di capire, contro ciò che resta del tentativo della legge 107/2015 (Buona Scuola) di stabilire una interfaccia tra il mondo dell’istruzione e quello del lavoro, e per la trasformazione della Maturità da prova di esame a cerimonia di congedo dalla scuola.

Diciamo con rispetto che forse non è ciò che avrebbe desiderato Lorenzo, che aveva scelto un indirizzo di studio proiettato verso il lavoro, e che a uccidere Lorenzo non è stata l’alternanza, ma la mancanza di sicurezza che purtroppo caratterizza il lavoro in Italia.

© RIPRODUZIONE RISERVATA