L’Accordo Quadro Stato-Regioni: alla ricerca dei LEP

L’iniziativa della Conferenza della Regioni si pone l’obiettivo di concorrere con il Governo centrale, nella sede della Conferenza Unificata, da un lato alla definizione della distribuzione di competenze nel settore dell’istruzione tra Stato, Regioni e Autonomie territoriali e funzionali, in particolare delle istituzioni scolastiche e formative e dall’altro alla creazione di una base di orientamenti nelle materie di competenza esclusiva della Regioni, quali ad esempio l’istruzione e la formazione professionale e la programmazione e l’organizzazione dell’offerta formativa sul territorio.
Il documento è una testimonianza della volontà delle Regioni di affrontare i problemi che pongono i nuovi assetti istituzionali, perché non si può perdere tempo ora e neanche nel prossimo futuro. Serve con urgenza un assetto che faccia funzionare la scuola, che crei le condizioni per risolvere i problemi, che concorra a migliorare gli esiti scolastici.
Nel documento si legge infatti che “nell’ottica dell’attuazione del Titolo V della Costituzione, l’Accordo Quadro tra Stato e Regioni è volto, innanzi tutto, all’individuazione dei processi e delle modalità per la definizione dei livelli essenziali delle prestazioni (LEP) e dei relativi standard quali-quantitativi relativamente agli elementi giuridico formali, ai servizi primari e aggiuntivi, e agli elementi e indicatori di organizzazione, di funzionamento, di costo, di processo e prodotto delle istituzioni scolastiche“.
Una delle questioni da definire in via prioritaria in sede di Accordo Quadro tra Ministero della Pubblica Istruzione e Regioni è l’allocazione sul territorio delle dotazioni organiche del personale della scuola, determinate e assegnate ancora a livello nazionale, nonostante la sentenza n. 13/2004 della Corte Costituzionale, che ha riconosciuto alle Regioni la titolarità della competenza della definizione delle dotazioni organiche del personale docente delle istituzioni scolastiche. L’Amministrazione centrale, infatti, continua ad esercitare la competenza non più come titolare ma solo per garantire la continuità del sistema scolastico.