La “trazione” regionale: un sostegno per il riordino del sistema educativo

Costruire il nuovo sistema previsto dal Titolo V “costa” non tanto in termini di risorse ma di cambiamento culturale. Ma è un investimento necessario ed urgente che le Regioni hanno più volte auspicato. Il processo di riorganizzazione del sistema scolastico finalizzato a conferire allo stesso maggiore efficienza ed efficacia, riqualificando gli esiti formativi ma anche la spesa, pone una seria questione di “riconfigurazione” di responsabilità istituzionali, politiche ed amministrative dei vari livelli coinvolti nella erogazione del servizio, alla luce della riforma del titolo v, parte seconda, della Costituzione.

Due riforme che non possono che marciare parallele perché la gestione amministrativa complessiva del sistema d’istruzione è la vera grande scommessa che tiene insieme l’intero processo.

Il collegamento più stretto sul territorio che si creerà tra scuole autonome, enti territoriali e regione costituisce lo strumento per aumentare il livello di corrispondenza tra esigenze formative, risposta educativa e concrete modalità attuative.

In tal modo si facilitano le decisioni rispetto alla programmazione dell’offerta formativa e dell’articolazione della rete scolastica e perciò la capacità di reagire tempestivamente alle sollecitazioni del territorio e del mondo del lavoro.

Ma quali conseguenze concrete comporta realmente il percorso attuativo del Titolo V sull’organizzazione del servizio scolastico, sulla condizione del personale dirigente, docente ed Ata della scuola, etc?

Di questo ed altro si parlerà al Convegno di studi “Regione, Scuole, Federalismo” promosso dalle locali associazioni di categoria Anp e A.N.DI.S. che si svolge lunedì 7 giugno, ore 16, presso il Museo del Sannio di Benevento, con l’intervento, tra gli altri, di Stefano Caldoro, presidente della Regione Campania.